Vincenzo Iaquinta cosa fa oggi? Il processo e la carriera

Che fine ha fatto Vincenzo Iaquinta? Cosa fa oggi con la moglie Arianna e quali problemi ci sono stati con il padre Giuseppe Iaquinta per via del processo antimafia. 

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Vincenzo Iaquinta, nato a Crotone nel 1979 è ovviamente un ex calciatore. Il suo nome non è sconosciuto a nessuno. Appassionati di calcio e non si ricorderanno infatti di questo personaggio che è stato tra i protagonisti del nostro trionfo ai Mondiali di Calcio del 2006. Il calciatore, amatissimo, da qualche anno non gioca più e ha preferito dedicarsi al ruolo di allenatore anche se la sua carriera in panchina non è ancora iniziata. Ci sono state infatti alcune controversie nella sua carriera dopo aver appeso le scarpette al chiodo. Vediamo cosa è successo.

Quando ha smesso di giocare Iaquinta?

Vincenzo Iaquinta ha smesso di giocare a calcio in modo professionale nel 2014, dopo una triste parentesi nell’Udinese. Se vi state chiedendo che fine ha fatto Iaquinta quindi la risposta è solo una: è diventato allenatore a Coverciano nel 2015. Da calciatore tuttavia Iaquinta, tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, ha totalizzato 476 partite e 135 gol.Come vi abbiamo anticipato però la sua carriera da allenatore ancora non è iniziata anche perché ha avuto qualche problema con la giustizia che, dal 2015 al oggi lo ha tenuto un po’ in disparte.

Vincenzo e Giuseppe Iaquinta: il processo per le armi e i problemi con l’affiliazione mafiosa

Nello stesso anno infatti la Polizia, nel corso dell’indagine antimafia Aemilia ha scoperto in casa del padre di Iaquinta, Giuseppe, delle armi da fuoco. Erano state legalmente denunciate, ma erano state violate delle norme legali inerenti la custodia. Così a dicembre dello stesso anno, Iaquinta viene rinviato a giudizio per possesso illegale di armi, aggravata dal favoreggiamento della ‘ndrangheta. Il padre di Iaquinta viene infatti accusato proprio di essere in qualche modo legato a questa realtà criminale. Il processo è stato lungo e l’iter legale sembra essere arrivato a una fine. Nel 2018 infatti i magistrati dell’antimafia hanno chiesto 6 anni per Iaquinta per il problema della detenzione delle armi, con l’aggravante mafiosa.

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La sentenza vede una condanna a 2 anni in primo grado, ma crolla il legame con la criminalità organizzata. Nel 2019 viene accertata la sua estraneità. Insomma, la carriera di Iaquinta, da quando è terminata a livello calcistica si è imbattuta in non poche difficoltà. Il calciatore tuttavia si è sempre difeso sostenendo di non sapere nemmeno cosa fosse la ‘ndrangheta, che da Reggio voleva andare via, ma non ha potuto perché aveva la famiglia e, chiosando in diverse interviste ha dichiarato: “Ma cosa se ne fa la mafia delle mie pistole?”.

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