Sanremo 2020, il grido di Rula Jebreal contro la violenza sulle donne: “Dobbiamo lottare”

Sanremo 2020 è cominciato e nella prima serata del Festival una delle dieci vallette, Rula Jebreal, ha regalato un monologo molto profondo e commovente. 

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Rula Jebreal ha gridato per le donne sul palco dell’Ariston: le parole profonde e toccanti della giornalista

Ieri sera, 4 febbraio, è stato dato il via alle danze: le luci del Teatro Ariston si sono accese per dare inizio allo show più amato dagli italiani. Sanremo 2020, nella prima serata, ha raccolto tantissimi consensi e regalato molte emozioni. Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival, è stato accompagnato dalle prime due vallette scelte: Diletta Leotta e Rula Jebreal. Entrambe hanno regalato al pubblico un monologo: la giornalista e scrittrice palestinese ha commosso particolarmente con parole molto profonde. Ecco il suo discorso.

Sanremo 2020, il grido di Rula Jebreal contro la violenza sulle donne: “Dobbiamo lottare”

Rula Jebreal, nella prima serata di Sanremo 2020, ha regalato un momento davvero toccante. La giornalista e scrittrice palestinese ha catturato la scena sin dal primo momento: nel suo abito luccicante si è commossa affrontando un discorso molto profondo sulla violenza sulle donne, raccontando anche il suo passato.

“Mia madre Nadia ha perso il suo ultimo treno quando avevo cinque anni, si è suicidata, dandosi fuoco” ha detto Rula con grande coraggio. “Voleva liberarsi del suo corpo, era stato il luogo della sua tortura. Brutalizzata e stuprata due volte” racconta la giornalista. Ha svelato di esser cresciuta in un orfanotrofio, dove le bambine raccontavano delle mamme, spesso stuprate o torturate. Quello di Rula è un passato segnato dal dolore ed allo stesso tempo dal desiderio di gridare affinchè non si sentano più donne vittime di violenze. Il monologo ha proseguito con le domande più frequenti rivolte alle donne, vittime anche sul lavoro: “Aveva la biancheria intima?” un esempio. Ha dato poi spazio ai numeri, dichiarando che negli ultimi due anni 88 donne al giorno hanno subito violenze ed abusi, una donna ogni tre giorni viene uccisa, nell’80% il carnefice ha le chiavi di casa. La Jebreal, dinanzi la platea di Sanremo, ha letto le frasi delle canzoni italiane più belle: parole di testi dei più grandi artisti messe a confronto con le accuse riservate alle donne vittime di violenza. “Dobbiamo lottare ed urlare da ogni palco, anche quando ci diranno che non è opportuno” ha esclamato. Ha concluso il suo monologo con un appello agli uomini: “Lasciateci essere quello che siamo e quello che vogliamo essere. Siate nostri complici, nostri compagni“. L’invito, finale, per le donne: “E’ necessario parlarne, il senso in fondo è nelle parole giuste e nelle domande giuste“.

Rula, con gli occhi commossi e la voce rotta, è stata accolta da un forte applauso.

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