Cristina Parodi, Coronavirus: “Bergamo è una città fantasma”

Il messaggio di Cristina Parodi a Non è l’Arena per la sua città, Bergamo duramente colpita dal Coronavirus.

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Cristina Parodi, la famosa conduttrice e giornalista, sta vivendo in modo molto intenso e difficile questa emergenza Coronavirus. Il motivi è che suo marito, Giorgio Gori, è anche il Sindaco di Bergamo e la città da lui governata è una tra le più colpite proprio dall’emergenza Covid 19. Il Sindaco è apparso domenica sera a Che Tempo Che Fa e si è detto speranzoso che il contagio possa scendere e ha cercato di infondere grande forza alla sua città. Stessa cosa avrebbe voluto fare Cristina Parodi, sua moglie, ma ospite a Non è L’Arena, Cristina si è lasciata andare ad una amara confessione.

Bergamo e il Coronavirus: una città duramente colpita

La sua città, Bergamo, è stata così definita come una città piegata dal dolore dove tutti, praticamente, conoscono qualcuno che sta male o che è morto. Commossa, Cristina Parodi ha così raccontato a Non è L’Arena come la situazione sia difficile. Lei vive da anni a Bergamo e suo marito è sindaco lì dal 2014. Nessuno si sarebbe aspettato una situazione del genere e, collegata con Massimo Giletti e il suo studio, ha raccontato che lì nessuno canta alle finestre. Si piangono solo i morti il cui numero ufficiale ancora non è chiaro. Collegata dalle mura di Bergamo, la Parodi ha descritto Bergamo come una città surreale in cui ogni giorno la preoccupazione e il dolore la fanno da padroni. Si spera però, non si è mai smesso, e si spera che arrivino nuovi medici e che venga allestito al più presto un ospedale da campo.

Cristina Parodi: le parole sulla sua città a Non è l’Arena

“È un momento difficilissimo per quella che considero la mia città. Bergamo è una città in questo momento fantasma. Non solo silenziosa, totalmente immobile. I contagi qua non si fermano e l’unico punto dove ferve l’attività è l’ospedale. Con l’emergenza e la difficoltà nell’affrontare una situazione come questa”. Ha spiegato Cristina Parodi che ha poi aggiunto come Bergamo sia una città responsabile che ha reagito con grande attenzione e consapevolezza. “C’è una grande rete di solidarietà e di aiuti, io raccolgo fondi per l’ospedale Papa Giovanni XXIII insieme alla ONG della città perché c’è un’urgenza di alcune cose fondamentali.

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Strumentazioni mediche e poi tutti i dispositivi di sicurezza dei medici. Bergamo è una provincia dove ci sono tante persone anziane che vivono da sole difficili da raggiungere e dobbiamo aiutare la rete di persone che vanno ad aiutare gli anziani soli”.

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