Coronavirus, Brusaferro: “Se non lo faremo, la circolazione del virus riprenderà”

Brusaferro, durante la conferenza stampa odierna sull’emergenza Coronavirus, ha dichiarato: “Se non lo faremo, la circolazione riprenderà”

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Coronavirus, le parole di Brusaferro in conferenza stampa (Fonte: Google)

L’emergenza Coronavirus ha messo letteralmente in ginocchio il nostro paese. L’Italia è una delle nazioni più colpite del pianeta con oltre ventimila morti e centinaia di migliaia di contagi. La curva dei contagiati, però, ha iniziato la decrescita e il paese si avvicina lentamente alla fase 2. Gli italiani dovranno cercare di convivere con il virus, seguendo sempre le norme dettate dal governo. Il professor Brusaferro, nella conferenza stampa odierna, ha sottolineato come il 90% della popolazione non sia venuta a contatto con il virus e di conseguenza siamo molto lontani dall’immunità di gregge.

Coronavirus, le parole di Brusaferro

Il professor Brusaferro, nella conferenza stampa odierna indetta dalla Protezione Civile, ha cercato di predicare cautela: “L’immunità di gregge si raggiunge quando il 70-80% della popolazione è stata colpita e quindi il target è ora molto lontano. Se non siamo molto puntuali nell’adottare le raccomandazioni la circolazione del virus può riprendere in maniera più intensa”. Il professore ha cercato di fare chiarezza anche riguardo ai famosi test sierologici: “Non sono ancora così affidabili“. L’immunità di gregge potrà essere raggiunta grazie al vaccino anti Covid, che dunque sarà molto importante.

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Nel frattempo, il bollettino odierno diramato dalla Protezione Civile indica che i morti sono leggermente calati rispetto a ieri, mentre i contagiati sono leggermente aumentati ma con maggiori tamponi. La linea si mantiene sempre bassa con un numero di tamponi molto molto alto. Migliora ancora la situazione nelle terapie intensive: oggi è stato raggiunto il numero più basso dal marzo scorso. Stabile, invece, il numero dei morti in Lombardia, la regione italiana più colpita. Tali dati fanno ben sperare per il futuro, in virtù soprattutto della tanto agognata fase 2.

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