Federfarma: prezzo fisso sulle mascherine o stop alla vendita

Mascherine per la protezione personale: Federfarma chiede prezzo fisso o stop alla vendita.

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La situazione inerente la vendita dei dispositivi di sicurezza personale, come le mascherine, è piuttosto complicata. Federfarma da giorni chiede duramente che ci sia un accordo sul prezzo di mercato e che vengano accolte alcune richieste di categoria come la riduzione dell’IVA al 4%  o che si fermino le vendite.

Le proposte di Federfarma per le mascherine

Una situazione delicata insomma in cui Federfarma chiede che i dispositivi di protezione personale, come le mascherina, siano venduti ad un prezzo imposto e specifico perché a oggi sembrano essere introvabili e a dei prezzi altissimi. Già dai primi giorni di marzo le farmacie avevano cercato di trovare delle risposte concrete a questa problematica, facendo anche delle proposte concrete. Si era parlato, ad esempio, di distribuire proprio nelle farmacie delle mascherine della Protezione Civile per l’utenza debole. Oppure si era chiesto di ridurre l’IVA dal 22 al 4%. In un lungo comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale però si legge lo sconforto dell’associazione che sottolinea come siano state fatte a più riprese richieste alle amministrazioni per avere chiarimenti e risposte certe per la vendita delle mascherine in farmacia: “A prezzi imposti e senza inutili adempimenti burocratici, che si ripercuotono negativamente sulla qualità del servizio ai cittadini”.

Federfarma arriva al giro di boa

Pare però che a oggi non siano arrivati provvedimenti concreti a riguardo e grossisti e importatori non si vogliono approvvigionare senza prezzi di riferimento. Questo, neanche a dirlo, comporta una ulteriore carenza di mascherine per la vendita. “Nonostante la categoria dei farmacisti stia pagando un prezzo altissimo, anche con la scomparsa di colleghi e con centinaia di contagiati che hanno contratto il virus continuando a tenere aperte le farmacie – spiega Federfarma – L’unico appello accolto è stato quello di consentire lo spacchettamento e la vendita singola di mascherine”. Per Federfarma quindi non ci sono molte soluzioni diverse dal suggerire alla fermacie di astenersi dalla vendita delle mascherine: “Il rischio più grande, al di là delle sanzioni inflitte, è quello che un’intera categoria, che si spende ogni giorno per il bene della collettività, venga annoverata odiosamente tra gli speculatori”. Le misure drastiche però non saranno prese da subito perché l’interesse primario dell’associazione è il benessere dei cittadini quindi, questo vuole essere un ennesimo ultimatum. “Per questo motivo è assolutamente doveroso e urgente ottenere, ORA, dalle Amministrazioni competenti le risposte che la Federazioni e attende” chiosa l’associazione.

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Ora è tutto nelle mani delle Istituzioni che dovranno valutare e capire come muoversi in questo senso.

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