Coronavirus, Petrosillo (Spallanzani): “Si ai bagni al mare, l’acqua non è veicolo di infezione”

Coronavirus, Petrosillo: “Si ai bagni al mare, l’acqua non è veicolo di infezione”, le parole del direttore del dipartimento clinico e di ricerca delle Malattie Infettive dell’ospedale Spallanzani di Roma.

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Coronavirus, Nicola Petrosillo (Ospedale Spallanzani di Roma): “Si ai bagni al mare, l’acqua non è veicolo di infezione”, buone notizie in vista dell’estate (Fonte Google contrassegnate per essere riutilizzate)

Quest’estate si potrà andare al mare? È uno dei quesiti più frequenti degli ultimi giorni. Con l’inizio della Fase Due dell’emergenza Coronavirus, il 4 maggio, l’Italia sta provando, gradatamente, a ripartire. Ma sono ancora tanti, appunto, gli interrogativi sul futuro del nostro Paese. L’estate è ormai alle porte e appare chiaro che, quest’anno, le vacanze non saranno come le abbiamo sempre sognate. Qualche giorno fa, però, il premier Conte ha assicurato che l’Italia andrà in vacanza. Ad alimentare le speranze, le parole di Nicola Petrosillo, direttore del dipartimento clinico e di ricerca delle Malattie Infettive dell’ospedale Spallanzani di Roma. Petrosillo ha affermato che il Coronavirus non si trasmette in acqua e che, quindi, è possibile fare il magno al mare. In seguito, le sue parole.

Coronavirus, Petrosillo (Spallanzani): “Si ai bagni al mare, il virus non si trasmette con l’acqua”

“Si al bagno a mare, il coronavirus non si trasmette con l’acqua”. Queste le parole di Nicola Petrosillo, direttore del dipartimento clinico e di ricerca delle Malattie Infettive dell’ospedale Spallanzani di Roma. Lo ha affermato durante una video conferenza con il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tavaglianti, e con il direttore del dipartimento di Epidemiologia, Ricerca Preclinica e Diagnostica avanzata dello Spallanzani, Maria Rosaria Capobianchi. Petrosillo spiega che anche se un malato di Covid-19 dovesse fare il bagno in mare, disperderebbe il virus nell’acqua: “Nel mare tutto si diluisce“. Ma aggiunge: “Naturalmente meglio non nuotare faccia a faccia con un’altra persona, ma l’acqua di mare non è di per sé un veicolo di infezione”. Un’ottima notizia per i gestori degli stabilimenti balneari, tra i settori più colpiti in questa fase così delicata per il nostro Paese.

(Fonte: Google)

Naturalmente, anche per recarsi al mare ci saranno delle regole, particolarmente rigide, da rispettare. La prima, come in ogni ambito, è quella che prevede il distanziamento sociale: la distanza tra le file di ombrelloni dovrà essere di almeno 5 metri e, tra ombrelloni della stessa fila, dovranno esserci 4,5 metri. Le indicazioni da seguire comprendono anche le spiagge libere, del funzionamento delle quali dovranno occuparsi principalmente gli enti locali.

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