Coronavirus, spostamento tra regioni. Boccia: “Prima la sicurezza”

Spostamenti tra Regioni nella Fase 2 del Coronavirus. Il Ministro Boccia ribadisce l’importanza, prima della sicurezza, poi del marketing. No alla caccia al turismo.

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Uno degli argomenti che preme maggiormente la popolazione italiana, in questo momento storico, riguarda gli spostamenti tra regioni. Chi ha una seconda casa al mare non vede l’ora di sfuggire alla metropoli e raggiungere l’abitazione delle vacanze. Chi invece ha un albergo o una struttura ricettiva, dal canto suo, non vede l’ora che gli spostamenti siano di nuovo consentiti per poter far ripartire la sua attività. Ad oggi però sugli spostamenti tra regioni c’è ancora un po’ di perplessità e paura. Si parla di un avvio e una riapertura degli spostamenti dal 3 di giugno, ma le modalità ancora non sono chiare. Si sta cercando di capire come garantire degli spostamenti in sicurezza, senza far rialzare l’indice di contagio che, a oggi, è lo strumento unico che ci fa capire come stanno evolvendo le cose.

Come avverranno gli spostamenti tra regioni?

C’è chi sostiene che infatti si debbano consentire spostamenti tra regioni con un indice di contagio simile. Chi invece sostiene che sia necessario andare molto cauti. Proprio come il Ministro degli Affari Regionali, Boccia, che avverte sull’importanza di preservare la sicurezza e la salute dei cittadini, prima ancora del marketing. Intervistato dal Corriere della Sera, il Ministro Francesco Boccia ha frenato dichiarando: “Calma e gesso con la caccia al turista. Tutti vogliamo ripartire con le nostre attività economiche, ma non possiamo essere irresponsabili e far venire chiunque”. La raccomandazione è quella di usare molta prudenza perché ancora non siamo tornati alla normalità  non bisogna gettare “alle ortiche” i sacrifici fatti questi mesi. Chiaramente l’idea perfetta sarebbe quella di aprire tutto il Paese e non solo alcune regioni, ma prima di prendere qualsiasi decisione bisognerà monitorare i dati. Laddove tutte le regioni mostreranno un basso indice di rischio e di contagio, allora ci si potrà spostare. Altrimenti si sta già pensando a delle aperture graduali.

Il passaporto sanitario?

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Alcune regioni in queste settimane avevano ipotizzato la creazione di un passaporto sanitario per monitorare lo stato di salute dei turisti. Idea che, in prima battuta, era sembrata interessante e soprattutto anche intelligente a molti. A questo sarebbe dovuto comunque seguire un tracing preciso e dettagliato. Eppure il Ministro Boccia a riguardo ha delle idee ben precise: il passaporto sanitario non sarebbe utile come si pensa e sottolinea che se esistesse veramente lo avremmo tutti già in tasca da tempo.

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