Michael Jackson, aperti i diari segreti: i sospetti sul suo manager

I diari segreti di Michael Jackson raccontano l’ossessione di diventare immortale e la paura nei confronti dei suoi collaboratori.

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Michael Jackson, la star del pop, scomparsa tragicamente e misteriosamente undici anni fa, continua a far parlare di sé. Sono sbucati infatti altri retroscena molto curiosi sulla sua vita per via di un libro di prossima uscita che raccogli alcune pagine tratte dal suo diario personale. Si vede un volto del cantante di You’re Not Alone completamente diverso. Un aspetto un po’ maniacale e con una brama di successo incredibile. Puntava all’immortalità, al successo più sfrenato, ma non mancavano anche le paure e i sospetti per mancanza di fiducia nei suoi collaboratori.

I diari segreti di Michael Jackson

Michael Jackson ha sempre fatto parlare di sé. Il pubblico si divide in chi lo ama a prescindere e in chi invece lo guarda con sospetto, soprattutto per alcune notizie che riguardavano i suoi gusti sessuali e le sue abitudini legate a frequentazioni assidue con ragazzi molti più giovani di lui. Ma nel libro su Jackson non si approfondiranno per l’ennesima volta le accuse di pedofilia. Si racconterà del suo progetto di diventare immortale, scoperto proprio grazie ai suoi diari segreti.

Il desiderio di immortalità

Mentre la figlia Paris Jackson fa parlare di sé e del padre svelando di aver provato più volte ad uccidersi, scopriamo che Michael voleva sfondare nel mondo cinematografico perché a suo dire, solo facendo così sarebbe diventato immortale. L’obiettivo era di guadagnare circa 20milioni di dollari alla settimana e per farlo aveva già iniziato a parlare di collaborazioni con il Cirque du Soleil, la Nike e voleva fare dei film a Hollywood.

Michael Jackson nel video di smooth criminal

Michael Jackson aveva paura dei suoi collaboratori?

Allo stesso tempo però, dai diari di Michael arrivano anche particolari confessioni e paure. C’era qualcuno che stava cercando di intralciarlo? Che non voleva il suo successo? I sospetti sembravano ricadere sul manager di Jacko. Il cantante di Thriller infatti qualche tempo prima della sua morte stava cercando di tornare a controllare personalmente tutti i suoi averi. Voleva firmare personalmente gli assegni, aveva iniziato a licenziare alcuni manager e assistenti di cui non si fidava. Così nelle pagine del diario vediamo, o meglio leggiamo, la sua intenzione ad assumere nuovi collaboratori di cui si potesse fidare veramente.

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Troppi dubbi circolavano infatti soprattutto attorno al manager Tohme R. Tohme e Michael aveva dichiarato di non volerlo più né in casa né sull’aereo con lui quando viaggiava.

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