Coronavirus, la scoperta dei Raggi Uv: ‘In pochi secondi, la carica virale è inattiva’

Stando a queste clamoroso studio, sembrerebbe sia stata fatta una scoperta sui Raggi Ub e il Coronavirus: ecco ogni cosa nel minimo dettaglio.

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A rivelare ogni cosa su questo studio è stato Mario Clerici, professore ordinario di Immunologia all’Università di Milano. In una sua recente intervista per il Corriere della Sera, il direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi ha raccontato di un particolare e clamorosa studio che segnerebbe una vera e propria svolta in questo periodo di emergenza Coronavirus. Stando a quanto si apprende, sembrerebbe che, grazie ai Raggi Uv, ci potrebbero essere delle importanti novità sulla vita del Covid-19.

Coronavirus, lo studio sui raggi uv lo conferma: cos’è successo

Stando a quanto si apprende da questa recentissima intervista di Mario Clerici a Il Corriere delle Sera, sembrerebbe che i raggi uv abbiano un ruolo fondamentale nella sopravvivenza del Coronavirus. Ma in cosa consiste l’esperimento? Il professore ordinario di Immunologia all’Università di Milano ha spiegato di aver preso in considerazione i raggi ultravioletti di tipo c, quelli che non si trovano sulla Terra perché bloccati dall’atmosfera, e di aver posizionato sotto le lampade diverse dosi di virus, a partire, quindi, da quello meno infetto fino a quella più infetta, e di essersi reso conto che, in tutti e tre i casi, la carica virale del virus è risultato inattivo in pochissimi secondi. Insomma, stando a quanto traspare da questo studio, sembrerebbe proprio che il Sole abbia un effetto determinante.

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