Ursula Corbero, Tokyo de ‘La Casa de Papel’ si confessa senza peli sulla lingua: il difficile passato che l’ha segnata e l’ha resa la donna che è oggi
Ursula Corbero conosciuta alla maggior parte di noi per il suo iconico ruolo di Tokyo ne ‘La Casa de Papel’, che le ha portato una fortuna enorme e un successo mondiale. Non c’è nessuno che non conosca la serie tv almeno di sentito dire e soprattutto il suo personaggio. Il più iconico e camaleontico della serie, insieme a quello del Professore. Ursula non è solamente un’attrice strabiliante, ma è anche una delle donne più sexy del pianete dell’ultimo decennio. E’ ricercata e ambita da una miriade di brand di moda, per non parlare dei registi che la vogliono nei loro film. Ma c’è qualcuno in particolare a cui la donna deve tutto il proprio successo, una persona molto speciale…
Spesso accade che alcuni genitori vogliano distoglierci dai nostri sogni, perché forse li ritengono troppo grandi o irrealizzabili, altri invece ci spronano e ci aiutano a realizzarli, ed è questo il caso di Ursula Corbero. La donna deve tutto il proprio successo all’amata madre che per lei e la sorella ha fatto moltissimi sacrifici. La bell’attrice in una lunga intervista al Corriere, si è lasciata andare ad alcuni racconti davvero intimi e toccanti, di cui vi riportiamo un estratto… Vi consigliamo ovviamente di leggere tutta l’intervista poiché oltre ad essere molto interessante è anche utile a conoscere meglio la nostra beniamina.
La donna in particolare racconta: “Lo dissi a mia mamma e lei rispose: “Proviamoci!”. Vengo da una famiglia umile: mio papà è carpentiere, mentre mia mamma allora lavorava come pescivendola. Le devo tutto… Rimase incinta di mia sorella a 17 anni… Nel momento in cui si cominciò a vedere la pancia diventò la piaga del quartiere: restò senza amici e, pur essendo una studentessa brillante, fu cacciata da scuola perché era ritenuta un cattivo esempio. Ma era felice lo stesso… Vivevamo a 62 chilometri da Barcellona e mia madre non aveva né l’auto né la patente. Facevamo l’autostop per raggiungere il paese accanto e da lì prendere il treno per Barcellona e poi la metropolitana”. Insomma un passato davvero difficile, che però nonlha penalizzata, anzi l’ha spronata ad arrivare dov’è oggi!