Coronavirus in Sardegna: al Billionaire nomi falsi nelle liste della discoteca

Focolaio Covid al Billionaire, si cercano circa 3000 clienti ma pare che molti abbiano dato nomi falsi. 

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Che non sarebbe stata un’estate facile si sapeva, ma dopo quanto successo in Sardegna, l’allarme è generalizzato. Per via del focolaio di Coronavirus scattato in Sardegna si cercano circa 3000 client. È quanto emerge nelle ultime ore e, come riporta Fanpage, rintracciare tutti coloro che hanno frequentato la discoteca di Briatore, il Billionaire in Sardegna, non sarà impresa facile perché molti hanno lasciato delle generalità false.

Rintracciare tutti coloro che sono stati al Billionaire

Dopo che circa 60 dipendenti e il proprietario, Flavio Briatore, sono risultati positivi al Coronavirus nella discoteca in Sardegna, ci si sta mobilitando per rintracciare tutti coloro che hanno frequentato il locale nelle prime settimane di agosto. Impresa non facile perché pare che molti abbiano lasciato dei nomi falsi. Eppure rintracciare tutti è fondamentale per il focolaio della discoteca Billionaire, sta portando ad un aumento dei contagi in tutta Italia per via dei molti vacanzieri che lo hanno frequentato. Si parla di 144 contagi in Lazio, Emilia, Toscana e Campania e altrettanti coloro che sono tornati nelle regioni di Lombardia, Veneto e Piemonte. Ma per ora si sono rintracciati circa 300 contagiati di ritorno dalla Sardegna.

Di quante persone si parla?

Il registro dei clienti del Billionaire è stato consegnato a Marcello Acciaro, responsabile dell’unità anti-covid del nord Sardegna e si parla di circa 3000 persone per cui dovrebbe scattare il tampone. Sono coloro che hanno frequentato il locale nei primi 15 giorni di agosto, ma un numero che in realtà sarà destinato a salire perché pare che in totale siano transitate nel locale cica 11mila persone. Peccato che molti di questi, all’entrata, abbiano dato nomi falsi.

Le altre discoteche e camping sotto esame

Il Billionaire, tuttavia, non è l’unica discoteca della Costa Smeralda in Sardegna ad essere nell’occhio del ciclone. I controlli si sono estesi al Sottovento, il Phi Beach di Baja Sardinia, il camping Isuledda… tutti luoghi caldi per la movida che, generalmente frequenta poi gli stessi posti.

Il protocollo per il rimpatrio dei positivi

Intanto, tutti coloro che sono risultati positivi e che, dalla Sardegna, devono tornare alle loro abitazioni, hanno bisogno di un protocollo specifico studiato proprio per il rientro. Acciaro ha infatti parlato di questa come un’esigenza primaria perché sono cetinaia le famiglie che hanno terminato le vacanze e non sanno dove andare. Servirebbero navi protette con cabine solo per loro che verranno sanificate subito dopo l’utilizzo.

Sarà importante farli imbarcare per ultimi e scendere per primi, non mischiare i flussi di turisti insomma e, per chi non ha la nave, pensare a dei ritorni rapidi in aerei. Insomma, la Sardegna si sta mobilitando per la sicurezza dei turisti, dei cittadini e dei viaggiatori.

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