Italia: terremoto alle prime luci dell’alba di magnitudo 3.4

Ha tremato alla prime ore dell’alba l’Italia con una scossa di terremoto di magnitudo 3.4 che ha svegliato e sconvolto moltissime persone.

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Questa estate 2020 è già molto difficile, senza che ci si mettano anche i terremoti. Ma la natura si sa, non risponde a noi. Risponde solo a se stessa e “fa ciò che vuole”. Così questa notte, o meglio, questa mattina presto alle 6:24 la terra ha tremato con una scossa di terremoto di 3.4 con ipocentro a 57 chilometri di profondità. Il tutto è successo al largo di Siracusa a 100 chilometri dalla costa, ma ovviamente la scossa si è fatta sentire anche sulla terra ferma. In modo però molto lieve perché, essendosi verificata in mare, è arrivata indebolita (fortunatamente) a terra. Infatti non si registrano nemmeno danni a cose o persone. Una fortuna visto il passato storicamente importante in termini di terremoti per la Sicilia.

Sciame sismico in Sicilia?

Questa non è la prima scossa che colpisce la Sicilia purtroppo. Già nel pomeriggio di ieri, 28 agosto la scossa è arrivata sempre al largo di Messina con una intensità di 2.3 sulla scala Richter. Non si sa se la scossa di questa mattina faccia parte di una serie di ondate e di sciame sismico, sicuramente gli esperti vulcanologi stanno cercando di capirne di più. Fortunatamente però, fin quanto le scosse sono di questa entità e, soprattutto, si registrano in mare, la popolazione può stare tranquilla.

I terremoti in Sicilia: più gravi della storia 

Non possiamo poi non ricordare che la Sicilia è, senza dubbio, una delle regioni più sismiche d’Italia per via dei movimenti della Placca Africana che negli ultimi 2 millenni non ha mai smesso di spostarsi, di muoversi e soprattutto di far tremare la terra. Non si dimentica facilmente il terremoto del 1908 nello stretto di Messina con una potenza di 7.2 sulla scala Richter.

Viene ricordato come il “Terremoto di Messina e Reggio del 1908” e dalla scossa ne conseguì un maremoto piuttosto violento che si abbatté sulle coste ioniche e tirreniche siciliane e calabre affacciate sullo Stretto di Messina e contribuisce a completare l’opera distruttiva delle scosse telluriche. Quella scossa faceva parte di uno sciame sismico che non aveva lasciato mai in pace la Calabria e la Sicilia dal 1894.

Altro terremoto importante fu quello del 1968, noto come Terremoto di Belice, che si abatté con una potenza di 6.2 sulla scala Richter. Furono 14 i centri colpiti dal sisma e alcuni paesi vennero praticamente rasi al suolo come Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago.

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