Malak e Jannat, vittime di un tragico destino: l’amore per il judo e il canto

La voglia di farcela, il sogno di raggiungere grandi obiettivi: per Malak il judo era questo. Jannat, invece, mostrava già un certo talento per il canto.

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Malak e l’amore per ill judo. I sogni di una mancata campionessa (Facebook)

Sognava un futuro da campionessa, come tutti coloro nel cui cuore arde il fuoco di una passione. Per Malak quel fuoco era il judo, che praticava con tanta dedizione in cui credeva ciecamente, come solo chi ama davvero qualcosa può farlo. La quattordicenne marocchina, la cui vita si è spezzata tragicamente nel vano tentativo di salvare la sorellina di tre anni Jannat dall’essere colpita da un albero sradicato da una tempesta in Toscana, frequentava la scuola Jigoro kano di Torino. Nel suo percorso, già diversi i traguardi raggiunti in quell’arte marziale praticata anche dalla sorella maggiore che non ha riportato danni nell’incidente.

Malak Lassiri, chi era la giovane judoka vittima della tragedia insieme alla sorellina Jannat

La famiglia di Malak Lassiri viveva a Torino, in corso Molise e, al momento della tragedia, si trovava in vacanza in Toscana. Ogni estate i Lassiri erano soliti tornare in Marocco, loro Paese d’origine, ma a causa del Covid quest’anno il programma era stato cambiato, portandoli a scegliere di trascorrere dei giorni in campeggio a Marina di Massa. Il rientro era previsto per sabato, ma l’allerta meteo aveva fatto posticipare la partenza. Ed è stato così che, per un drammatico scherzo del destino, la famiglia di Malak e Jannat si è trovata coinvolta in una tragedia senza limiti, in cui hanno perso la vita due anime innocenti, di appena 14 e 3 anni. Sconvolta tutta la cittlà di Torino, il cui cordoglio è stato espresso su Twitter dalla sindaca Chiara Appendino con queste parole: “Una tragedia che lascia scossa tutta la nostra comunità, a nome della quale esprimo profonda vicinanza alla famiglia”.

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Malak, un sogno spezzato: il suo talento per il judo (Facebook)

Esprimiamo la nostra vicinanza ai genitori e ai fratelli di Malak e Jannat e auguriamo loro tanta forza.

L.C.

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