Festival di Sanremo 2021 a rischio: slitta ancora la data?

Il Festival di Sanremo 2021 sempre più a rischio, la data potrebbe slittare ancora: ecco le parole dell’amministratore delegato Fabrizio Salini

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Festival di Sanremo 2021, slitta ancora la data: le ultime indiscrezioni (Fonte: Facebook)

La settantunesima edizione del Festival di Sanremo è sempre più a rischio. A causa della pandemia ancora in atto regna grossa incertezza sulla manifestazione canora. Il direttore artistico Amadeus è stato chiaro: senza pubblico inutile fare la il festival. Le sue posizioni sono state condivise anche dall’amico e collega Rosario Fiorello, confermato come co-conduttore anche per la prossima stagione. Di opinione diversa, invece, il direttore Stefano Coletta, che non prende assolutamente in considerazione l’ipotesi di non organizzare la kermesse. A distanza di sei mesi, non sappiamo ancora se la settantunesima edizione della manifestazione canora si terrà o meno.

Festival di Sanremo 2021: slitta ancora la data?

La prossima edizione del festival della canzone italiana era prevista per febbraio. La Rai, però, ha deciso di far slittare la kermesse, rinviandola a marzo 2021. La data, però, sembrerebbe non essere ancora chiara. L’amministratore delegato, Fabrizio Salini, è intervenuto ai microfoni di Radio Rai, dichiarando: “Stiamo cercando di capire quale possa essere la data migliore“. Salini, però, ha confermato che la kermesse si terrà. Resta da definire soltanto la data, inizialmente prevista per febbraio, poi spostata dal 2 al 6 marzo e adesso ancora incerta.

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Lo scorso anno l’edizione è andata in onda dal 4 all’8 febbraio, proprio poche settimane prima che scattasse il lockdown. La kermesse scampò il pericolo, ma adesso potrebbe subire le conseguenze della pandemia. La Rai ha deciso di confermare nuovamente il tandem formato da Amadeus e Fiorello – mentre regna incertezza sulle co-conduttrici -, ma se la manifestazione dovesse tenersi senza il pubblico, anche loro potrebbero cambiare idea e tirarsi indietro. Ci sono ancora sei mesi però per capire l’evolversi della situazione e studiare magari un piano B da attuare in caso di aggravarsi della pandemia.

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