Covid, “Tra una settimana, record di ricoveri in terapia intensiva”: l’ipotesi degli anestesisti

Le previsioni sui ricoveri in terapia intensiva in Italia secondo Alessandro Vergallo, presidente di Aaroi-Emac: le sue parole ad Adnkronos.

Terapia intensiva
Covid, “Tra una settimana, picco di ricoveri in terapia intensiva”: l’ipotesi degli anestesisti (GettyImages)

Si inizia a vedere una lenta diminuzione del numero dei ricoveri. E’ quindi lecito sperare che tra 7 giorni questa cifra possa raggiungere il picco per poi cominciare a scendere: lo dichiara ad Adnkronos Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, il sindacato dei medici di anestesia e rianimazione. “Questo secondo picco avrà una cima più larga. Questo perché sulla prima ondata ha agito un lockdown drastico e lungo che ha ‘tagliato’ velocemente i casi. Mentre oggi le misure sono state, giustamente per salvaguardare l’economia, più morbide e mirate”, spiega Vergallo.

Alessandro Vergallo: “In alcune Regioni il numero dei letti in più non corrispondono a quelli sbandierati”

Lungi dal voler fare polemiche, il presidente del sindacato dei medici di anestesia e rianimazione evidenzia la sua posizione su alcuni dati: “Non c’è nessuno tono scandalistico o accusa di trucchi nei confronti di alcune Regioni se diciamo che il numero dei letti di terapia intensiva in più non corrispondono a quelli sbandierati. Al massimo dalla quota pre-pandemia di 5mila letti in terapia intensiva saremo arrivati a 8mila, quindi 3mila in più. Abbiamo forti dubbi quando vediamo inseriti posti letto che vorrebbero rassomigliare ad una terapia intensiva ma sono diversi gradini sotto. Mettere un ventilatore e un monitor accanto a un letto non basta”. Grazie alle testimonianze di colleghi che lavorano negli ospedali di tutte le Regioni, Vergallo è fermo nel sostenere che nonostante i posti letto siano stati aumentati, in alcuni casi non tutti rientrano in quelli adatti ad una terapia intensiva. Il presidente offre vari esempi spiegando le differenze tra i vari posti letto: i letti di terapia intensiva post operatoria (Tipo), hanno qualcosina in meno rispetto alle rianimazioni; le ‘recovery room’, le zone adiacenti alle sale operatorie sono dei posti ma sono un gradino sotto le terapie intensive.

Terapia intensiva
Covid, “Tra una settimana, numero record di ricoveri in terapia intensiva”: l’ipotesi degli anestesisti (Pixabay)

“Abbiamo anche la sensazione che vengano inseriti o implementati i letti di sala operatoria che normalmente sono destinati alla chirurgia”, aggiunge Vergallo.

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