Covid, in Italia secondo caso positivo alla variante inglese: non aveva avuto contatti con la Gran Bretagna

Dopo il caso dei giorni scorsi, un secondo paziente positivo in Italia alla variante inglese del Covid: ancora molti gli interrogativi.

Covid variante inglese Italia
Covid, in Italia secondo caso positivo alla variante inglese: non aveva avuto contatti con il Regno Unito (Pixabay)

Era stata annunciata alla Camera dei comuni del Governo britannico lo scorso 14 dicembre dal ministro della salute Matt Hancock: la variante inglese del Corovavirus, la cui alta contagiosità ha portato il nostro Governo a bloccare i voli da e per il Regno Unito, è una minaccia sempre più consistente anche per il nostro Paese. E’ proprio di pochi giorni fa l’annuncio del primo paziente risultato positivo alla “Vui 202012/01” (questo il nome scientifico del nuovo virus) in Italia e ora, a distanza di pochissimo tempo, dall Marche arriva una notizia che ci costringe per la seconda volta a guardare in faccia la realtà. A Loreto, in provincia di Ancona, è stato individuato un altro caso di positività dal Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Stavolta però c’è un dettaglio particolarmente inquietante che lascia non poche perplessità. La persona sulla quale è stato effettuato il tampone solo perché affetta da un forte raffreddore, non ha avuto nessun contatto diretto con la Gran Bretagna. Il dato certo, però, come dichiarato all’Ansa dal direttore del Laboratorio Stefano Menzo, è che si tratta della variante inglese.

Variante inglese del Covid, cosa si sa per ora al riguardo

Per il momento, secondo l’Agenzia europea per il controllo delle malattie, “il numero insolitamente alto di mutazioni della proteina Spike e l’alta copertura del sequenziamento nel Regno Unito, suggerisce che la variante non è emersa attraverso un accumulo graduale di mutazioni” in Gran Bretagna. Piuttosto, una possibile spiegazione è l’infezione prolungata da Sars-cov-2 in “un singolo paziente, potenzialmente con immunocompetenza ridotta”. Gli scienziati europei avvertono che il protrarsi dell’infezione “può portare all’accumulo di mutazioni di fuga immunitaria a un tasso elevato”. Oppure, potrebbe verificarsi l’ipotesi di “processi di adattamento del virus verificatisi in una diversa specie animale suscettibile, che viene poi ritrasmessa all’uomo dagli animali ospiti”. Fino ad oggi la variante è stata segnalata in Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Roma.

Covid variante inglese Italia
Covid, in Italia altro caso positivo alla variante inglese: non aveva avuto contatti con la Gran Bretagna (Pixabay)

L’unico dato confortante è che questo tipo di mutazione non rende inefficace il vaccino.

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