Georgette Polizzi: “Ho pensato di non farcela”, e quella forza di rialzarsi, sempre

La redazione di Sologossip ha contattato in esclusiva Georgette Polizzi, l’abbiamo conosciuta a Temptation Island, e da allora, ne ha fatta di strada: ecco l’intervista completa.   

Georgette Polizzi racconta della sua vita, attraversata dalla sofferenza, ma anche dall'amore: "Ho pensato di non farcela", la forza di una donna che non si è mai arresa
Georgette Polizzi racconta attraverso l’intervista della sua vita, attraversata dalla sofferenza, ma anche dall’amore: “Ho pensato di non farcela”, la forza di una donna che non si è mai arresa

Abbiamo avuto la possibilità di conoscerla nel famoso programma Temptation Island, Georgette Polizzi, ha allora partecipato insieme a Davide Tresse. La coppia, dopo un percorso fatto di alti e bassi, ha compreso che l’amore era troppo forte, e sono usciti insieme. Un amore coronato dalla scelta del matrimonio, svoltosi nel 2019. Georgette è una talentuosa stilista; in questi anni, grazie al vigore e alla volontà, ha saputo farsi strada, e realizzare un suo grande sogno, ossia la creazione di un suo brand. La sua vita è stata attraversata da un turbinio di ‘differenti’ momenti, dalla sofferenza alla felicità, ma non si è mai fermata. Una donna dalla profonda forza, dimostrazione che nonostante in questo lungo viaggio possano esserci inaspettati e logoranti dolori a colpirci, nulla può spezzare la fame di essere, fare e di esistere. Questa l’intervista completa: scopriamo cosa ci ha raccontato.

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Intervista a Georgette Polizzi: “Ho pensato di non farcela”, la forza di non fermarsi mai

Ti abbiamo conosciuta a Temptation Island, cosa ti ha spinto a partecipare?

Vivevo un amore quasi perfetto, poi, ad un certo punto, si è trasformato in qualcosa di diverso, Davide mi ha data per scontata. E allora, mi sono detta ‘ti metto alla prova e ti porto a Temptation Island‘. Ho sentito mancanza di attenzioni, e ho scelto di intraprendere questo percorso. E’ stato abbastanza tosto. Solo chi aveva gli occhi per capire, ha compreso, chi l’ha guardato in maniera superficiale non ha capito cosa abbiamo provato e vissuto.

Alla fine sei uscita con lui, c’è stato qualche cambiamento?

Il vero programma inizia una volta che si rientra a casa; torni e rivedi molte cose, comprendi cosa c’è stato, ed è lì che capisci l’amore provato. Ci siamo resi conto che l’amore era troppo grande, e siamo rimasti insieme.

Come vi siete conosciuti tu e Davide?

Ci siamo conosciuti sui social. E’ una cosa assurda, perchè io i social non li ho mai utilizzati per scrivere a nessuno. Davide ha pubblicato una foto con una canzone che avevo cantato al tempo e da lì, tutto è iniziato. Abbiamo cominciato a conoscerci. In realtà, è stato come incontrare una persona già conosciuta. Appena io sono salita nella sua macchina, ho capito che era l’uomo giusto, e viceversa.

E’ arrivato il matrimonio, lui ti ha fatto la proposta?

In realtà, eravamo sul divano, mi ha guardata, e improvvisamente mi ha detto ‘sai che c’è, io ti sposo’. Io contenta ed entusiasta, ho accettato. Lì per lì non ci credevo, ci si aspetta quella proposta tradizionale, in ginocchio, con l’anello, e invece è stata una cosa molto particolare, mi ha sorpreso, non me l’aspettavo assolutamente.

Com’è stato il giorno del tuo matrimonio?

E’ stato un giorno bellissimo, strepitoso. Per me è stata una rivincita, il fatto di essere lì, di camminare sulle mie gambe. C’era lui, le persone intorno… è stato il giorno più bello della mia vita. E’ stata una celebrazione così profonda che mi ha portato a piangere sempre, non c’è una foto in cui non è evidente. Di quel giorno non ricordo nulla, era come se fossi avvolta da un turbinio di emozioni, ero in un sogno, lo stavo praticamente vivendo.

Prima di quel giorno, hai affrontato un duro percorso, ti sei svegliata e ‘ti sei sentita prigioniera del tuo corpo’, cos’è successo?

Dalla sera alla mattina, la tua vita è perfetta e poi accade l’impensabile… mi sono ritrovata prigioniera del mio corpo, ero paralizzata dal collo in giù. Mi sono ammalata, di sclerosi multipla. Questa malattia si presenta in modi molto diversi, è differente da persona a persona, ed è invisibile. Questa è la cosa più brutta, perchè nessuno lo vede, però, tu, dentro, sul tuo corpo, lo senti, lo provi. Con me si è presentata molto tosta, perchè mi ha impedito di muovermi. Soltanto con la forza di volontà ce l’ho fatta, sono tornata a camminare e a fare tutto quello che ho sempre fatto.

Quando ti hanno portato la carrozzina cosa hai provato?

Ho pianto dalle sei del mattino, fino alle nove di sera, senza fermarmi. Ero in ospedale, sono arrivati, e mi hanno portato questa carrozzina per tetraplegici. Non riuscivo a capacitarmi, non riuscivo a crederci… ho pianto tutto il giorno. Ti cambia la vita, ma non tanto per me, ma molto di più per Davide. Mi chiedevo ‘come farà lui, a spingere questa carrozzina, a portarmi in giro, a lavarmi’. E quindi, sono tornata a camminare, a fare quello che faccio oggi, per lui, perchè non se lo meritava.

Pensavi di non riuscire, hai mai avuto qualche momento di forte timore?

All’inizio sì, ho più volte pensato di non farcela, poi l’infermiere mi ha detto ‘tira fuori le cosiddette, e provaci…‘ ho così iniziato a fare esercizi, ci ho provato con tutta la forza, e alla fine, eccomi qui. E’ stata dura, non è stato per nulla facile. Non è una cosa che decidi tu, è il tuo corpo che decide per te.

Hai raccontato la tua storia sul web, come mai?

Io avevo il desiderio, la voglia di far capire alle persone che anche chi vive una vita perfetta, all’improvviso può cadere. Bisogna trovare la forza di cadere, ma anche di rialzarsi, sempre. Non mi sono mostrata nei momenti peggiori della malattia, io non ero psicologicamente pronta a farmi vedere, ed erano immagini tanto forti. Non avevo la forza di mantenere il telefono. Ho deciso di iniziare nel momento in cui ho visto che potevo farcela, quando ho iniziato a muovere i primi passi, per far vedere alle persone che si può fare, basta volerlo. Ho voluto lanciare un messaggio deciso.

Sei stata attaccata?

C’è stato chi non ha creduto, chi ha pensato potessi fingere. Persone che hanno espresso il fatto che si trattasse di una bugia. Inizialmente, ci sono rimasta male, ma sono andata avanti con il mio percorso, e non ho più dato ascolto a queste dicerie assurde.

Lavorativamente, hai iniziato fotografando magliette, che pubblicavi poi su internet, cosa ti ha spinto?

La fame. La fame mi ha spinto ad iniziare, non avevo i soldi per una scatoletta di tonno. Vivevo in un appartamento in prestito di un amico. Tutto è venuto per caso, ho fatto una foto alla maglietta che avevo sporcato di caffè. Ho visto che la gente ha iniziato a chiedere. Sono partita con 50 euro, quei pochi spiccioli servivano per il necessario. Avevo il frigo vuoto, però ho creduto fortemente nei miei progetti.

Tu hai utilizzato i colori, cosa sono per te?

I colori sono la mia vita, mi danno la forza di andare avanti tutti i giorni, e sono per me, la cosa più bella. Quando dipingo, quello che io provo sento di riuscire, di poterlo trasmettere. Sono intenta a dipingere ed entro in uno stato di off, attraverso un viaggio, in cui senti di star bene, di vivere e sentire sensazioni ed emozioni belle. I colori appartengono ai miei progetti, sono quello che io voglio fare. Io nei colori non ci vedo il male, neppure in quelli più scuri o tetri.

Oggi hai un tuo brand, è stato un lungo percorso?

E’ stato un lungo percorso, di quasi dieci anni. Impegnativo, fatto di cadute, di fregature. Ma oggi ho un’azienda, con sempre progetti nuovi in vista, con la creazione di tante cose belle. Il lavoro è famiglia. Se penso da dove sono partita, mi vengono i brividi. Non mi aspettavo assolutamente di poter toccare un tale successo, e ad oggi sono molto felice.

La sclerosi ha inciso sulla tua vita professionale e privata?

Ha inciso molto, si avverte la stanchezza. Il problema più grande è il fatto che questa malattia, a me, ha colpito le mani, il corpo l’ho recuperato, ma le mani…. sono il mio motore, mi servono per realizzare i miei capi, però ,nonostante tutto riesco a fare quello che faccio tutti i giorni.

Sono una persona che non si piange addosso, cerco sempre di non mostrare agli altri questa ‘difficoltà’, ma se capita non mi vergogno, sono io, oggi sono questa. Chi mi è vicino lo sa, e comprende. Davide è cambiato molto, sono andata a Temptation perchè mancavano le attenzioni, adesso ha mille occhi. Lui c’è, c’è sempre! E’ l’uomo della mia vita, è il mio tutto.

Intervista esclusiva a Georgette Polizzi, l’infanzia difficile: “L’ho perdonata’, anni travolti dalle sofferenze, e dall’amore

Tu hai avuto un’infanzia difficile, il tuo papà non c’è stato, come sono stati gli anni con tua madre?

Sono stati anni difficili, duri, ho subito violenze, ho vissuto un’infanzia particolare. Come me, molte persone hanno toccato la sofferenza, e le sofferenze vissute all’interno delle mura di casa sono le peggiori. Oggi, forse, sono la donna che sono, grazie anche alle violenze che ho subito.

Hai ricevuto ‘anche’ amore da tua madre?

Lei era un soggetto particolare, era borderline. Ci sono stati dei momenti in cui mi ha mostrato un amore profondo, e in altri smetteva di farlo. Oggi ho capito che questa era la sua malattia, era una donna malata. Io l’ho perdonata. Se, oggi, lei, dovesse suonarmi il campanello, io l’abbraccerei.

Lei è scomparsa, cosa hai provato? Cos’è successo dopo?

Ho provato un dolore profondo. Ero piccola, ma ero già troppo grande per avere un’altra famiglia, per andare in affido, o in adozione. Ti senti sola al mondo, non sai come orientarti. Sono andata in una casa famiglia, fino ai 18 anni. Però, anche in quel momento ce l’ho fatta.

Hai scritto la tua storia nel libro ‘I lividi non hanno colore’, cosa ti ha spinto ad iniziare questo percorso?

Tutto è nato da Gabriele Parpiglia. Con lui ho fatto il programma ‘Seconda vita’, su RealTime. E’ lì che per la prima volta ho raccontato la verità. La mia storia è stata ascoltata, e così è nato il mio libro. Inizialmente, ancora non ero consapevole del fatto che la gente potesse leggere del mio viaggio attraverso la vita. Però, adesso sono felice, perchè molte persone mi hanno scritto che questo libro è terapeutico.

Hai progetti per il futuro?

Sto lavorando tantissimo per la mia azienda, ho sviluppato la linea bimbo e la linea uomo. Per questo sono veramente felice, ed ogni giorno è un giorno nuovo per avere nuove occasioni.

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