Svegliati amore mio è una storia vera? Sabrina Ferilli chiarisce ogni dubbio

Svegliati amore mio è una storia vera? L’attrice e protagonista della miniserie Sabrina Ferilli chiarisce ogni dubbio in un’intervista

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Svegliati amore mio è una storia vera? Le parole di Sabrina Ferilli (Fonte: Screen Mediaset Play)

Dal 24 marzo 2021 va in onda su Canale 5 “Svegliati amore mio”, miniserie televisiva in tre puntate scritta e diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi. La miniserie narra la storia di Nanà, la cui vita cambia per sempre quando sua figlia Sara si ammala improvvisamente di leucemia. La scoperta di altri casi simili le fa intuire che la causa risiede nelle polveri sottili emesse dalla Ghisal, un’acciaieria dove suo marito Sergio lavora da vent’anni. Affiancata dal giornalista Stefano, Nanà si batte affinché la verità venga a galla, coinvolgendo prima le altre madri e poi tutta la comunità. Le riprese della miniserie sono state girate tra Roma, Ostia e Colleferro e sono iniziate l’11 settembre 2020. Si sono poi concluse a inizio dicembre. Inizialmente erano previste delle riprese anche in Puglia, ma a causa delle restrizioni per l’emergenza COVID-19 si è deciso di girare la fiction interamente nel Lazio. Prima di assumere il titolo definitivo, la fiction era stata intitolata Cuore d’acciaio, L’acciaio nel cuore e La donna del vento. Nel cast della miniserie figurano Sabrina Ferilli, Ettore Bassi, Francesco Arca e altri attori molto famosi.

Svegliati amore mio è una storia vera?

I telespettatori di Canale 5 si chiedono se Svegliati amore mio sia una storia vera o romanzata. L’attrice protagonista della miniserie, Sabrina Ferilli, ha chiarito ogni dubbio in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “La miniserie” – ha dichiarato la Ferilli – “si ispira a fatti realmente accaduti. Gli autori hanno incontrato una donna che vive in uno dei tanti luoghi dove si trova un’azienda siderurgica. Ma hanno raccolto anche molte altre testimonianze analoghe”. La miniserie dunque non è una storia, ma è la storia di tante famiglie che – loro malgrado – vivono questo dramma.

 

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La Ferilli ha poi aggiunto: “Mi auguro che con questa nuova storia si smuovano altre acque stagnanti. Riguardo alle industrie che creano inquinamento grave per la popolazione. Le fabbriche non devono essere chiuse ma convertite, bonificate. Per dare lavoro e al tempo stesso salvare vite umane”.

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