Vera Gemma si racconta: “Ho imparato ad essere forte” e parla del Film ispirato alla sua vita

“Ho imparato ad essere forte”: Vera Gemma si racconta e parla del film ispirato alla sua vita. 

Attrice, regista e scrittrice, Vera Gemma è un’artista dalle ampie vedute. La sua vita si svolge ovunque nel mondo. Una vita che, è avvolta dal mistero, dal fascino, dalla volontà di poter fare grandi cose e anche quelle più stravaganti.

Vera Gemma
Vera Gemma è impegnata nelle riprese del film ispirato alla sua vita, ‘Vera’ (rilasciata da Ufficio stampa)

Il cinema, il teatro, il mondo della scrittura, quello del circo, l’hanno vista al centro dell’attenzione. Ha fatto la spogliarellista a Los Angeles, la domatrice di leoni e di tigri, ha fatto quello che, pochi avrebbero avuto il coraggio di fare.

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Donna profonda e intelligente, colpita da drammi terribili. E’ riuscita ad imparare, dalle fragilità della vita, ad essere forte. Bella, schietta, esuberante, tutto ciò che riguarda l’esagerazione della femminilità è lei. Oggi, è impegnata nelle riprese di un film ispirato alla sua vita, intitolato ‘Vera‘. A scrivere questo capolavoro la grande regista Tizza Covi, e Rainer Frimmel. Proprio a tal proposito, Vera Gemma ci ha raccontato questo suo prossimo lavoro e tanto altro, tutto da scoprire.

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“Ho imparato ad essere forte”: Vera Gemma si racconta e parla del film ispirato alla sua vita

Vera Gemma, dopo il successo che l’ha avvolta con L’Isola dei famosi, è pronta a sorprenderci e conquistarci ancora una volta. Impegnata nelle riprese del film ispirato alla sua vita, ‘Vera’, ci ha raccontato qualcosa a riguardo e molto altro.

Vera Gemma
Vera Gemma (foto rilasciata da ufficio stampa)

Come stanno andando le riprese del film?

Bene, sono molto stanca, lavoriamo tantissimo, tutti i giorni. Io sono la protagonista e sono in tutte le scene. Il film si intitola ‘Vera‘ ed è scritto da questa regista austriaca che si chiama Tizza Covi e da Rainer Frimmel. Prende ispirazione da me, ma con una storia assolutamente inventata, ma che sarebbe potuta succedere.

Non rappresenta, passo passo, i momenti della tua vita?

No no, io sono Vera Gemma, la figlia di Giuliano Gemma nel film. Molte delle cose che succedono, sono successe anche a me. Ma è una storia completamente scritta dalla regista.

E’ stata lei a contattarti?

Sì, io l’ho conosciuta perchè faceva un film sul circo, molto bello, che poi è andato a Locarno. I suoi film mi sono piaciuti molto e scherzando le ho detto che sarei andata a fare una scena di un suo film. Lei, a quel punto, mi dice che stava pensando di scrivere un film per me. Dopo due anni c’è stato il Covid, siamo rimaste in contatto, finchè non è arrivata con questa sceneggiatura e con una produzione. La storia ha vinto come migliore sceneggiatura in un concorso in Austria, di sceneggiatori anonimi. Si vincono 300 mila euro per fare il film. In più ha avuto le sovvenzioni dall’Austria come film di interesse culturale. E’ arrivata pronta, con la storia scritta, dicendomi di iniziare a girare il film. A me non andava neanche. Dopo L’isola dei famosi, mi ero adagiata a questa popolarità facile. Perchè, per quanto possa essere dura L’isola, non è mai lo stesso impegno che devi mettere nel cinema. Ne L’isola dei famosi sei te, nel cinema, anche se sei te, devi essere brava, devi essere sempre concentrata.

Come ti sei lasciata convincere?

Mi son convinta subito, mi ha chiesto di fare un film come protagonista . Mai avrei pensato che qualcuno a 50 anni mi facesse fare la protagonista al cinema. Ormai non ci pensavo, non era neanche una mia ambizione. Però, sono molto contenta di avere l’opportunità di poter dimostrare di poter essere fondamentalmente una brava attrice, perchè è quello che io sono. Soprattutto a chi poi non ti conosce, e in particolare, al grande pubblico. C’è chi ti critica con delle crudeltà, dicendo ‘chi è questa, cosa ha fatto’, raccomandata’, quando io mi faccio una discreta gavetta dall’età di 16 anni. Ho fatto tanto il lavoro di attrice, ho fatto teatro per anni, ho lavorato anche con diversi registi in cinema, come Dario Argento. Ho una storia artistica lunghissima. Quindi, poter, dopo l’Isola dei famosi, che mi ha dato, quella giusta popolarità di cui avevo anche bisogno, fare un film d’autore con una regista che rischia di andare a Cannes, sono molto contenta. Io avrei preferito una cosa facile in tv, tanti soldi, ero diciamo in una fase un po’ superficiale e venale della mia vita, e invece, sono contentissima.

Dove state girando?

Stiamo girando a Roma, a San Basilio, in borgata, perchè lei ad un certo punto si mischia con una famiglia di borgata, a cui inizia a voler bene, tra cui un bambino. Poi la fregano. Giriamo pure con Asia, farà un ruolo, in un cimitero. La mia storia si svolge fondamentalmente là, a Roma. Ovviamente, parlo della storia del film, ma non di vita, perchè la mia storia di vita si svolge a Los Angeles, a Parigi, ovunque. In questo film, in particolare, è un momento della mia vita a Roma.

Ci sarà qualche scena che riporta ad un tuo particolare momento che non hai raccontato?

Sicuramente, tutte le fregature che ho preso nella vita. Io ne ho vissute mille, però la regista se n’è inventata una, che non è presa da una cosa mia vera. E’ capace di capire le delusioni che puoi aver avuto. Per questo scrive cose che, senza volere, mi sono successe veramente. Però, non è tutta la mia vita. Questo film è molto bello, nulla è come sembra. All’inizio del film io risulto molto antipatica, poi ti penti quasi di non avermi amata. Il bello di questa regista è che racconta personaggi senza nessun moralismo, i cattivi sono anche buoni e viceversa, senza stereotipi.

Uscirà al cinema?

Intanto ai Festival, e speriamo tanto di andare a Cannes, come primo tentativo. E poi uscirà al cinema, per quanto poi un film italiano possa spopolare al cinema. E’ un film internazionale, i registi sono molto conosciuti in Europa. Il film può uscire in Francia, In Austria, in Germania. Ne avevo bisogno, perchè la popolarità di mio padre è anche internazionale. Ma avevo io bisogno di farmi conoscere da un pubblico diciamo cinematografico vasto, che non si limiti all’Italia. Per me è una grande soddisfazione aver ispirato questa storia, la regista pensa che io sia molto interessante. Mi ha detto che ho fatto delle cose pazzesche. In realtà, non mi sento così brava perchè recito me stessa. Anzi, non recito mai, vivo le situazioni. Lavoriamo anche con un bambino che va a scuola, ha un ruolo importante.

Il cinema devi saperlo fare, si lavora tanto, mentre per il lavoro in televisione, non è che bisogna per forza saper fare. Per fare i reality non è che devi saper fare chissà cosa. Magari devi essere un po’ intelligente, interessante come persona. Per me è più difficile fare questo film che fare L’isola dei famosi.

Vera Gemma
Vera Gemma (fonte foto rilasciata da ufficio stampa)

Tu mostri sempre questa personalità forte, anche a L’Isola, come se avessi una corazza…

Non è una corazza, è parte di me. Si pensa sempre che quando una donna è forte, ha una corazza perchè ha una debolezza. E’ vero, ognuno di noi è forte e debole. Io sono forte, sono coraggiosa, ma ho anche delle fragilità, dei drammi di vita che mi rendono fragile. Quando sono forte, non mi sto difendendo. Ho imparato ad esserlo.

Hai imparato perchè hai vissuto determinati momenti…

Sì, ho vissuto cose molto drammatiche, la morte improvvisa di mio padre, la morte di mia madre, quando avevo 20 anni. Storie molto forti e drammatiche, di fronte alle quali io mi sono dovuta trovare all’altezza. Ho imparato ad essere forte, a tirare fuori il dolore. Io stavo a Los Angeles e mi hanno telefonato e mi hanno detto che mio padre era morto, aveva fatto un incidente in macchina. Per superare questi momenti ci vuole veramente una grande forza. Poi si dice che L’isola sia difficile, ma dico mai quanto è stato duro quel momento della mia vita. Quando sei riuscita ad essere forte di fronte a queste cose, di certo lo sei anche facendo un reality in tv, guadagnando. Sei una privilegiata, perchè stai lavorando.

Hai detto ‘sono un’artista più interessante di quello che si vede’, cosa intendi?

Certo, non si è visto niente di me come artista. Il grande pubblico de L’Isola dei famosi non credo che potesse venire a vedere il teatro underground che io facevo o che abbia letto i due libri che ho pubblicato. Ho fatto tante cose, che diciamo non erano di facile diffusione come può essere la tv. Io per anni sono stata una scrittrice, un’attrice, una regista. Ho fatto tante cose che, il grande pubblico, quello da casa, dei reality show, non conosce. Quindi, io amo il fatto che mi sia fatta conoscere da questo pubblico, però, c’è da dire, che non mi conosce. Anzi, spesso, giudica facilmente senza sapere che io sono un’artista, figuriamoci che tipo di artista. Quindi, è ora che lo sappiano. E’ una semplice voglia di farsi conoscere per quello che si è, come una persona anche valida. E’ Bello dire ‘ha avuto successo facile a 18 anni’, sto iniziando ad averlo adesso, quindi, sto approfittando di questo successo per dimostrare che io in realtà sono un’attrice e sono anche brava. Poi ben venga L’isola, e tutti i reality del mondo. Non è uno snobismo, io li farei tutti. Però, sono anche qualcosa in più.

Pensi di essere stata sottovalutata?

Sì, molto sottovalutata. Mi hanno insultata, con solo crudeltà. Mi hanno anche offesa. Quindi, sono veramente riconoscente a questa regista che ha creduto in me.

Oggi, però, quando qualcuno mi offende, critica, non sapendo nulla di me, io rispondo. Ho imparato a distaccarmene, all’inizio ci restavo male. Ho capito che la televisione ti mette in pasto ad un pubblico talmente grande, che chiunque, per esempio, su instagram, può dire quello che vuole. C’è tantissima gente che mi adora e penso che da questo dipenda anche il mio successo ne L’isola. La gente sfoga odio su social. Queste persone andrebbero perseguite legalmente. Se uno per strada ti insulta, non è legale, tu puoi denunciare. Invece, su internet, chiunque può scrivere qualsiasi cosa. Ci vorrebbe una legge che punisce tutte queste offese. Internet è pericoloso, in questo senso.

Hai detto, in riferimento al fatto di essere un’icona gay, ‘mi amano perchè sembro una trans’, è un tuo pensiero?

Sì, lo penso. Io non la vedo come un’offesa. Trovo le trans bellissime. Mi piace questa ostentazione della femminilità, questo non aver paura di essere femmine. Io mi sono sempre un po’ ispirata alle trans, poi sento di somigliarci e la cosa mi inorgoglisce. La mia idea di trans è una donna super sexy, super femminile. Credo non esistano canoni classici di bellezza, è fatta di tante cose. Io non amo le donne che vogliono sembrare degli uomini, pensando che questo le renda più forti o più facilmente accettabili. Parlo di quelle donne che non vogliono esser femminili, non lo capisco, le trovo noiose. Mi divertono molto più le drag queen, in questo senso.

Non pensi si sentano a loro agio così?

Dipende, alcune sì, altre sono molto insicure e hanno problemi con la loro femminilità. Si nascondono, ognuna per un motivo. Magari anche giustificabile, però, mi dispiace quando lo vedo, è così bello essere donna. Io ho una grande opinione delle donne, molto più degli uomini, le trovo più coraggiose, più belle, più intelligenti e complicate.

Hai pubblicato due libri…

Uno si chiama ‘Le bambine cattive diventano cieche’, pubblicato da un editore indipendente di Bologna, e poi ne ho pubblicato un altro con Mondadori, che si chiama ‘Latin Lover’, ed è un romanzo. Il primo è una raccolta di cose scritte da me negli anni. Una specie di diario di una vita. In cui io ho preso i momenti più belli. La scrittura è stata sempre una delle mie più grandi passioni, e quindi, io scrivevo veramente tanto, anche a mano, nei fazzoletti del bar. Ho raccontato alcuni episodi forti della mia storia. Poi ho presentato un romanzo, di una serial Killer, ad una collana di Mondadori che si chiama ‘I lunatici’ e hanno deciso di pubblicarlo. Lì, per esempio, te lo pubblicano non perchè sei la figlia di Giuliano Gemma. Nella vita ho sempre cercato strade più difficili, mi veniva naturale. Non ho mai pensato a cosa mi rendesse più popolare o più famosa.

Cosa ti ha spinto a scrivere?

Ho sempre scritto, fin da quando ero piccola, era un’esigenza. Già ad 8-10 anni scrivevo poesie. Poi ho avuto momenti di blocco. Asia mi dice di stare tranquilla, che è il blocco dello scrittore. Lo scrittore deve vivere per poter scrivere, quindi, hai dei momenti inevitabili di pausa. Adesso, sta durando un po’ troppo questo momento di pausa, perchè è da tempo che non scrivo. Però, ho scritto tutta la vita, anche in teatro. Lo spettacolo che ho fatto con Valerio Mastrandea era tutto scritto da me. Scrivere mi dà l’indipendenza di poter raccontare quello che voglio io. Poi è sempre stato un talento. Mia madre mi diceva ‘il tuo vero talento è la scrittura, usalo, perchè è un’arma‘.

Vedremo in futuro un altro tuo libro?

Sicuramente, prima di morire, dico sempre. Scrivere è terapeutico. Ne vorrei scrivere un altro. Adesso, mi concentro sul film. Vorrei vincere un premio come migliore attrice, con questo film. Questo è il mio sogno.

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