C’è posta per te, racconto choc di uno dei postini: è successo durante la consegna della posta

Racconto choc di uno dei postini di “C’è posta per te”, è successo durante la consegna della posta: di seguito vi riportiamo le sue parole

Molti pensano che sia un mestiere privilegiato. Lavorare al fianco di Maria De Filippi deve essere sicuramente un grande onore. Ma come tutti i lavori ci sono i propri pregi e i propri difetti. Anche lavorare come postino del noto programma televisivo, infatti, ha i suoi rischi. In questo articolo vi riportiamo il racconto di uno dei protagonisti del programma di Maria De Filippi.

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Il racconto choc di uno dei postini di C’è posta per te (Fonte: Facebook)

C’è posta per te, il racconto choc di uno dei postini

C’è posta per te è uno dei programmi più longevi della televisione italiana. La trasmissione va in onda dal 2000 in prima serata su Canale 5 ed è condotto da Maria De Filippi. È inoltre uno dei pilastri della rete del Biscione, nonché uno dei programmi più amati dai telespettatori italiani. Ogni anno ottiene un numero altissimo di ascolti. Il risultato più alto è stato registrato nel 2001 con ben otto milioni di telespettatori, mentre il più basso – pensate – nel 2012 con 4 milioni di spettatori.

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Il programma di Maria De Filippi può contare su una squadra di postini ben collaudata. Attualmente lavoro per il programma Marcello Mordino (presente dal 2001), Gianfranco Apicerni, Chiara Carcano e Andrea Offredi. Lavorare per Maria De Filippi deve essere sicuramente un privilegio, oltre che un onore, ma fare il postino per la nota trasmissione televisiva non è di certo semplice.

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(screen da video Instagram)

In un’intervista del 2018 a Tv Sorrisi e Canzoni, i postini di Maria De Filippi hanno dichiarato: “Il pubblico da casa vede solo la consegna, ma è un compito per il quale servono un po’ di “psicologia” e tanta, tantissima pazienza”.

“Una volta mi è capitato di aspettare per due giorni una signora sotto casa” – prosegue il postino – “per poi scoprire da un vicino che era in ferie. Oppure di cercare l’unica donna vedova in un paesino senza sapere il suo nome, ma ce l’ho fatta”.

I postini di “C’è posta per te” sono stati anche vittime di minacce: “In questi 18 anni me ne sono successe di tutti i colori, gente che dal balcone ci urla di andare via, c’è anche chi ci ha minacciato di tirare fuori la ‘lupara’”.

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