“Speravo di non svegliarmi al mattino perché quella non era vita”, la drammatica confessione a cuore aperto spiazza tutti!
Il dolore fisico e psicologico che la accompagna da quando aveva 16 anni è davvero tremendo. La giovane modella diverse volte ha parlato del suo dolore. Un dolore che ahimè accomuna molte donne.
Nella giornata in cui si è celebrata la solidarietà femminile, l’influencer ha fatto una confessione drammatica che ha però permesso a molte donne di non sentirsi sole, abbandonate con un atroce dolore che sperimentano a causa della vulvodinia. Un disturbo ancora oggi non sempre riconosciuto che spinge molte donne a dover ‘sopportare’ senza essere supportate ed aiutate. L’influencer in questione è Giorgia Soleri, modella e fidanzata di Damiano dei Maneskin. La giovane ha fatto una confessione drammatica che ha lasciato molti senza parole.
Giorgia Soleri: “Speravo di non svegliarmi al mattino perché quella non era vita”, la drammatica confessione
Un monologo solidale a tutte le donne che come lei, soffrono di vulvodinia. Quel ‘disturbo fantasma’ che ahimè ancora oggi viene qualche volta sottovalutato costringendo molte donne a dover restare sole con il proprio dolore.
“L’anno in cui ho cominciato a stare male è stato quello in cui ho iniziato a lavorare, l’anno del primo tatuaggio, l’anno della scoperta del sesso. Avevo 16 anni. Da allora sono sempre stata accompagnata dal dolore, come un’ombra”, è così che Giorgia Soleri comincia a raccontare quella drammatica confessione, di quel dolore che la avvolge come un ombra e non la lascia libera.
“Mi sono sentita dire di tutto, che ero pazza, che mi inventavo i sintomi. Sono arrivata a crederci e a considerare quel dolore parte di me. Giorgia e il dolore, una cosa sola.” – difficile stare qui e leggere queste parole, che rappresentano il dramma di una giovane donna e di tutte quelle donne che vivono con questo incessante dolore. “Passavo le notti a cercare di espellere un goccio di urina intriso di sangue che mi lacerava fino allo stomaco con le viscere in fiamme. Andavo a letto stremata, sperando di non svegliarmi al mattino perché quella non era vita“. Un dolore così, agli occhi degli altri invisibile, diventa per una donna così limitante tanto da costringerla a dover pensare di non voler più continuare così. “Non so più nemmeno quante cose ho perso per colpa del mio dolore“