Viviana Parisi, alcuni vicini provano a ricostruire gli ultimi giorni di vita di Viviana Parisi. Tiziano Pitale, un commerciante della zona, prova a spiegare cosa ha visto e tutto ciò che sapeva
Lascia senza parole e con un grande vuoto dentro la storia di Viviana Parisi, scomparsa insieme a suo figlio. I loro corpi sono stati ritrovati senza vita dopo giorni di ricerche nelle campagne circostanti il luogo dell’incidente che aveva avuto la donna prima di ‘allontanarsi’ e non fare mai più ritorno a casa. Insieme a lei c’era Gioele, il suo piccolo figlio che da poco aveva compiuto 4 anni. Le piste percorribili sono ancora diverse, anche se i medici legali avrebbero già riferito la loro considerazione sull’accaduto al pm. Ancora non si è stati in grado di scoprire cosa sia successo davvero quel giorno. Le ultime notizie dicono che Viviana e Gioele siano morti in due posti differenti e in due momenti diversi. I vicini di casa, le persone che la conoscevano, provano a parlare degli ultimi giorni di vita della donna, cercando di ricostruire il tutto, anche se con non poca fatica e commozione.
“Viviana aveva ritirato già prima del lockdown per il Covid il piccolo Gioele dall’asilo. Sembra perché il bambino piangesse sempre. Lei era molto legata a questo figlio. Forse troppo. Io l’ho vista pochi giorni prima di scomparire. Ed era molto provata, era stanca, non sorrideva, era assente. L’ho anche detto a mia moglie. Era diversa dal solito”. Queste le parole di Tiziano Pitale, negoziante con uno showroom nei pressi dell’abitazione della donna. Poteva vederla praticamente tutti i giorni. Anche lui ha partecipato alle ricerche della donna e del piccolo Gioele quando il papà ha chiesto aiuto sui social. “Anche io ho portato un falcetto con me – spiega Tiziano- perché la vegetazione è troppo gotta. Ti trovi un muro davanti e ti puoi trovare anche una vipera”.
E’ sicuramente una storia che lascia attoniti, tutti. Le persone che la conoscevano stentano a crederci e provano a farsene una ragione ricostruendo tutti gli ultimi momenti, tutte le ultime volte in cui l’hanno vista. Ma, ormai, serve a poco.