Dramma per l’ex Uomini e Donne: “Ho perso 30 kg per la mia malattia”

L’ex tronista di Uomini e Donne racconta la sua malattia con coraggio, tra cure, speranza e la forza di affrontare i pregiudizi. Una battaglia che pochi conoscono.

Ci sono testimonianze che vanno oltre il semplice racconto televisivo, perché parlano di vita reale, di fragilità e di forza. Quando un personaggio noto sceglie di condividere la propria malattia, il gesto diventa un atto pubblico di coraggio e sincerità. Non si tratta di spettacolarizzare il dolore, ma di restituire dignità e voce a chi affronta condizioni simili nel silenzio.

trono maria de filippi
Dramma per l’ex Uomini e Donne: “Ho perso 30 kg per la mia malattia”, sologossip.it

Le parole, in questi casi, hanno il peso della verità e il valore dell’esperienza diretta. La malattia non è soltanto una sfida fisica: è anche un percorso psicologico che ridefinisce priorità e prospettive. Aprirsi significa rompere un tabù, liberarsi da etichette e pregiudizi, e invitare alla comprensione. È un esercizio di umanità, che aiuta a ricordare quanto dietro l’immagine pubblica si nascondano storie complesse e spesso dolorose.

Costantino Vitagliano, la battaglia silenziosa che diventa testimonianza

Costantino Vitagliano, ospite a La volta Buona giovedì 25 settembre, ha condiviso novità importanti sulla sua salute e un messaggio di forza contro i pregiudizi. Ospite nel salotto di Caterina Balivo a La volta Buona, Costantino Vitagliano è tornato a parlare pubblicamente della sua malattia, con lucidità e coraggio. L’ex tronista di Uomini e Donne, oggi 51enne, ha spiegato senza filtri il percorso che sta affrontando: “Dovrò curarmi per tutta la vita ma ci sono delle belle novità”, ha raccontato, sottolineando un cambio di passo fondamentale nelle terapie. “Ho tolto il cortisone, prima ne prendevo un grammo al giorno. Mi cambiava parecchio l’umore, adesso faccio solo poche iniezioni al mese.

Questo mi sta aiutando ad avere prospettive diverse sulla mia vita anche perché quando mi sono ammalato vedevo tutto nero.” Parole che fotografano l’impatto fisico e psicologico della malattia, ma anche la determinazione nel ritrovare equilibrio e fiducia. La presenza in tv non è una semplice apparizione, ma un atto di testimonianza: il racconto di una battaglia personale che diventa pubblica per restituire dignità, consapevolezza e speranza a chi vive condizioni simili. In un contesto spesso incline al sensazionalismo, Vitagliano ha scelto la via della verità, mettendo al centro la complessità delle cure e il bisogno di umanità.

@voltabuonarai “Finalmente sto meglio, però dovrò curarmi per tutta la vita”. Il racconto di @recostantino a #LVB #davedere #lavoltabuona #rai1 #tv ♬ suono originale – la volta buona


Nel corso dell’intervista, l’ex modello ha ricostruito i mesi più difficili, segnati da un drastico dimagrimento e da una diagnosi impegnativa. “Ho perso circa 30 kg, e ora ne ho recuperati 20. Sono stato circa 40 giorni in ospedale per capire cosa avessi: quando sono tornato a casa ero un’altra persona. Non ero più io”, ha ricordato, descrivendo il senso di smarrimento che segue un ricovero lungo e incerto. La diagnosi: un’infiammazione autoimmune che, in un momento critico, lo ha costretto a essere ricoverato d’urgenza. “Quando sono stato ricoverato d’urgenza è accaduto perché la mia aorta addominale era diventata circa a 36 cm. Mi hanno ricoverato d’urgenza, perché se la massa attorno esplodeva rischiavo di morire in pochissimi secondi.”

Un passaggio che restituisce la gravità della situazione vissuta e il filo sottile che separa la quotidianità dalla fragilità. Il racconto di Costantino non indulge nel vittimismo, ma pone l’accento sulla realtà dei fatti: la malattia cronica cambia la percezione del tempo, del corpo e delle priorità, e impone un nuovo patto con sé stessi, fatto di ascolto, disciplina e una rete di sostegno medico e affettivo.

Oggi, però, l’orizzonte è più sereno. “Grazie alla terapia sono sotto controllo e tutto procede bene, la stiamo tenendo a bada”, ha detto, consegnando un messaggio di fiducia. Il percorso non è finito, le cure sono un compagno di viaggio costante, ma la prospettiva è cambiata: il corpo risponde, la mente ritrova luce. Non mancano, purtroppo, le ombre della contemporaneità: gli hater. “Il mondo social è un mondo malato, ci sono persone che vivono per criticare gli altri. Capitava anche prima, ma non mi importava. Oggi fa male. Blocco tantissimi utenti che mi criticano.” La sua reazione è ferma: tutelare il proprio spazio emotivo, respingere il cinismo e ribadire che la sofferenza non è un palcoscenico.

In un’epoca in cui la disinformazione e la superficialità viaggiano veloci, la testimonianza di Vitagliano diventa un invito a coltivare empatia, a informarsi con serietà e a rispettare chi combatte malattie invisibili. La tv, in questo caso, si fa luogo di consapevolezza, e la storia di Costantino, con la sua miscela di fragilità e resilienza, ricorda che dietro ogni volto noto c’è una persona che lotta, spera e sceglie ogni giorno di andare avanti.

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