A Fanpage, Simona Izzo e Ricky Tognazzi raccontano com’è nata l’idea della fiction “Svegliati amore mio”, grande successo di Canale 5.
E’ andata in onda ieri sera su Canale 5 l’ultima delle tre puntate di “Svegliati amore mio”, miniserie di grande successo. Nei panni della protagonista Nanà Santoro, una bravissima Sabrina Ferilli: l’attrice romana ha dato dimostrazione di tutto il suo talento in questa interpretazione di certo non facile. Come già spiegato dalla stessa Ferilli, la storia della fiction è ispirata ad una vicenda realmente accaduta. Un dramma che i registi, Simona Izzo e Ricky Tognazzi, hanno voluto ricostruire per dare voce alla donna che aveva raccontato loro la sua lotta per salvare la vita a sua figlia di soli 5 anni, malata di leucemia. Intervistati da Fanpage, la Izzo e Tognazzi hanno raccontato l’incontro che ha ispirato “Svegliati amore mio”.
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La celebre coppia ha raccontato che una signora, in partenza come loro per la Calabria, li aveva avvicinati. La donna stava lasciando sua figlia di 5 anni, malata di leucemia, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù perché dove abitava non poteva ricevere le cure necessarie. In Calabria però si trovavano gli altri suoi figli: un bivio straziante, com’è facile comprendere. La signora chiese loro: “Voi che fate i film e siete cantastorie, vi prego raccontate questa ma non dite chi sono”. Questa purtroppo non è stata l’unica storia vera da cui è stata tratta la fiction: “Ci sono tanti bambini che lottano con la malattia causata anche dell’inquinamento ambientale, tra cui Marco, che a 11 anni aspetta il midollo per il trapianto”, ha detto Simona Izzo.
La regista ha poi rivolto un appello alla signora che non l’ha mai più ricontattata: “Ripenso a quella madre e alla sua bambina. Sta ancora lottando? Non lo saprò mai. Anzi, faccio un appello per sapere come sta”.