Vanna Marchi in semilibertà: dopo le truffe barista a Milano

VANNA MARCHI – Da teleimbonitrice a barista in semilibertà il passo è breve, soprattutto se a compierlo è Vanna Marchi, condannata a undici anni di carcere per truffa e bancarotta fraudolenta  (vi ricorda qualcosa? Forse Lele Mora che langue in carcere perdendo 20 chili?).

Dopo aver perpetrato numerosi inganni e aver sottratto i risparmi di una vita a numerosissimi anziani, Vanna Marchi è riuscita ad ottenere un lavoro fuori dal carcere, dove poi dovrà tornare la sera.

Il locale in questione, se voleste farci un giro e bere un caffè o un cappuccino servito dalla televenditrice che solo qualche anno fa strillava su piccolo schermo, si chiama La Mailmason e si trova a Milano.

E se vi state chiedendo chi potrebbe offrirsi di dare lavoro (in codesti tempi tanto grami) a una donna di un certa età (è sulla settantina) con la fedina penale sporca, ecco presto risolto il mistero.

Si tratta di un bar gestito dal fidanzato della figlia Stefania, anche lei coinvolta nelle truffe di casa Marchi e che ora, è agli arresti domiciliari grazie alla buona condotta.

La donna, lo ricordiamo, insieme alla figlia, convinceva persone anziane e deboli, ad acquistare prodotti antimalocchio, inducendo poi la gente che cadeva nel suo diabolico inganno, a comprare altra merce a prezzi folli.

Fu un servizio di Striscia la notizia a far scoprire il maltorto.

Ora la Marchi si dice pentita e pronta a ricominciare.

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