Tra imbarazzo e incredulità. Paolo Ruffini non è nuovo alle gaffe, così come non lo è al linguaggio colorito ed a volte piuttosto infelice.
SOPHIA LOREN RESTA DI SASSO AD UNA BATTUTA INFELICE DI PAOLO RUFFINI
L’occasione è quella prestigiosissima della premiazione e consegna dei David di Donatello.
L’attore toscano, livornese con precisione, è stato scelto per presentare la serata insieme ad Anna Foglietta, attrice italiana divenuta celebre per il suo ruolo nel film “Nessumo mi può giudicare” , con Paola Cortellesi.
Ecco la frase pronunciata da Ruffini:
“Signora, certo che è proprio una topa meravigliosa”.
Le reazioni? Pubblico che non sorride alla battuta, anzi, rimane di stucco a sentir queste parole. E poi, una sempre elegante e raffinata regina del palco, Sophia Loren, che pur imbarazzata non lascia correre e punge lasciando intendere:
“Non capisco che lingua parla”.
Battute appositamente studiate e messe a copione? Involontarie o cercate per destare la chiacchiera?
Chissà sicuramente tante in numero.
Dopo la Loren, l’imbarazzo rientra di scena quando Paolo Ruffini presenta il regista Marco Bellocchio:
“Finalmente dopo tanti anni la hanno scoperta anche in America”, dice il conduttore.
”Ma che domande mi fai? Non sono stato scoperto ora”, risponde lui, ma Bellocchio oltre che a che a smentire non resta che sorridere.
E poi a Ruffini risponde il conterraneo Paolo Virzì con un : “Modera il lessico”.
E poi Stefania Sandrelli che non si ricorda di averci lavorato insieme nel film ”La prima cosa bella’‘, proprio di Paolo Virzì.
E infine Valerio Mastrandrea, che celebra durante il suo intervento sul palco il, diciamo così, “new stile” del conduttore, chiedendo addirittura un applauso al pubblico, tutto dedicato a lui, il presentatore della serata,
”un altro attore che ci ha provato e non c’è riuscito”.
Che dire? Sicuramente quest’anno si è parlato dei David non solo per l’arte premiata, ma anche per il linguaggio della cerimonia