Hope: la vera storia del bimbo nigeriano dissetato da una volontaria, un anno dopo

NIGERIA – Ha fatto il giro del mondo lo scatto che immortala il piccolo Hope, 2 anni, che accettava un sorso d’acqua dalla volontaria Anja Ringgren Loven. Hope all’epoca era denutrito e solo: Anja lo aveva trovato mentre rovistava in una discarica, e aveva scoperto che il piccolo era stato abbandonato dalla propria famiglia e allontanato dal proprio villaggio perché considerato uno “stregone”.

Oltre a questo scatto, sul web hanno anche cominciato a girare una serie di immagini e post fake in cui si mostrava Hope in braccio alla stessa Anjia e in cui si asseriva che la dolce volontaria lo avesse adottato e portato a vivere con sé in Danimarca. In realtà le cose non sono andate così, e il bimbo in braccio alla donna nella seconda foto è il figlio naturale.

A un anno di distanza da quello scatto, Hope è effettivamente vivo e vegeto: il piccolo si è ripreso completamente, è ben nutrito e felice. Vive però sempre in Nigeria, dove la volontaria Anja e il suo gruppo, fondatori e gestori dell’orfanotrofio «African Children’s Aid Education and Development Foundation», sono riusciti a salvare lui e altri bambini che in questi giorni stanno affrontando il loro primo giorno di scuola.

Ed è proprio in occasione di questo grande evento che Anja ha voluto ricreare il famoso scatto della bottiglietta a un anno di distanza:«Esattamente un anno fa sono uscita per una missione esplorativa insieme a David Emmanuel Umem e al nostro team. Quella missione è diventata virale e il mondo ha conosciuto un bambino chiamato Hope. Oggi è il suo primo giorno di scuola». Questa volta Hope ha le sembianze di un bambino vero, sano e felice, e indossa il suo primo grembiulino. Dall’altro lato della fotografia c’è sempre lei, Anja, che ancora una volta tiene in mano una bottiglietta e che ancora una volta gli sorride dolcemente, consapevole, stavolta, di averlo davvero salvato.

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