BARACK OBAMA – Viaggio all’insegna delle gaffes quello inaugurato da Barack Obama in Irlanda e proseguito in Inghilterra, dove anche il Principe William e la consorte Kate Middleton hanno fatto gli onori di casa.
Dopo la macchina arenatasi all’uscita da un cancello (The Beast, “la bestia”, soprannominata così per la sua resistenza a qualsiasi pericolo, ma non a un lieve dosso irlandese) ecco che Obama ne combina un’altra, portando un pò di scanzonato spirito yankee al cospetto di sua Maestà.
Ospite a Buckingham Palace Obama ha infranto il rigido protocollo di corte parlando durante l’inno nazionale “God Save The Queen”.
“A sua maestà la regina, alla vitalità di questa speciale collaborazione fra i nostri popoli e a questa terra benedetta, a questo regno, all’Inghilterra“. Belle parole certo e ispirate (con una punta di Shakespeare), ma non sincronizzate con le usanze in vigore.
La regina Elisabetta ha provato a lanciargli qualche occhiata, ma evidentemente o il messaggio scoccato dal suo sguardo capace di trafiggere il marmo è stato schermato dall’omerico lirismo dei versi o, ormai lanciato, il Presidente degli Stati Uniti d’America non ha voluto interrompere il discorso a metà.
Scivolone finale, a tavola ancora compita e commossa (e anche un tantino imbalsamata) dalle ultime note dell’inno, è stato il tentativo di brindisi nei confronti della regina (poi abortito), prima che le melodie di God Save the Queen si fossero disperse nella sala.
Peccato, chissà se poi la cena è andata un pò meglio.