Yara Gambirasio, l’operaio marocchino Fikri disse: “Uccisa davanti al cancello”

YARA GAMBIRASIO – Il settimanale OGGI di questa settimana rivela un particolare interessante nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata senza vita in un campo di Chignolo il 26 febbraio 2011. Poche ore dopo la scomparsa era stato fermato e interrogato Mohamed Fikri, operaio presso il cantiere di Mapello, lo stesso dove i cani molecolari avevano condotto polizia e carabinieri. Il ragazzo era stato fermato per via di una intercettaizone telefonica. Al telefono con la fidanzata che lo chiamava dal Marocco, Fikri aveva infatti detto:

“L’hanno ammazzata davanti al cancello”, dopo queste parole il marocchino scoppia a piangere e chiede perdono. E la fidanzata dall’altro capo del telefono replica così: “Cosa devi farti perdonare se non hai fatto niente di male?”.

Questa intercettazione vine fuori nella sua interezza solo questa settimana grazie al settimanale OGGI. La domanda a questo punto è la seguente: perchè questa telefonata non è mai finita nel fascicolo aperto dal magistrato che si occupa del caso di Yara? Fikri, appena le indagini si erano concentrate sul cantiere di Mapello, si era imbarcato per il Marocco con la sua auto. Quattro giorni dopo, di ritorno dal Marocco, il comandante del traghetto che aveva trasportato il marocchino voleva consegnare l’auto del ragazzo ai Carabinieri, i quali a loro volta volevano affidarla al Ris di Parma per farla esaminare. Il Pm Ruggeri, però, non lo ritenne necessario e riconsegnò la macchina al giovane. particolare non da poco: sullo stesso traghetto Fikri e alcuni suoi amici avevano imbarcato anche un furgone bianco che non è più stato ritrovato.

Ancora una volta torna il dubbio, già avanzato in trasmissioni come Chi l’ha visto Quarto Grado che le indagini sul delitto Gambirasio non siano state svolte con scrupolo e impegno. Purtroppo.

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