Selvaggia Lucarelli sul “crepa” a C’è Posta per Te: “In realtà il signor Orazio è…”

Se non avete ancora visto la pietosa scena andata in onda sabato sera a C’è posta per Te, recuperate con il video che vi riproponiamo in fondo all’articolo.

Ma siamo sicuri che sapete benissimo di cosa parliamo, anche perché da lunedì, sui social, non si parla d’altro. Ha voluto affrontare il tema anche la gossip blogger Selvaggia Lucarelli, con un intervento carico di sdegno e ironia:

Con grande dispiacere ammetto di non aver visto C’è posta per te sabato sera (che resta comunque uno dei punti fermi della mia vita assieme a mio figlio e Ryan Gosling). In compenso ho letto gli insulti della rete alla matrigna di Gela e quindi mi sono rivista il trio matrigna/padre/figlia che tanto ha fatto discutere. Un momento imperdibile, roba da far impallidire qualsiasi rissa da pranzo di Natale con lo zio molesto e la nonna rincoglionita.
Lui, Orazio, quello che non vede la figlia perchè la nuova compagna glielo impedisce, è il classico caso di uomo che per avere un accenno di palle si dovrebbe cucire lo stemma dei Medici sulle mutande. Lei, Valeria, la matrigna, è il classico esempio di donna cattiva e manipolatrice, che ha realizzato il sogno di trovare un pirla che assecondi le sue frustrazioni e le sue insicurezze. Perchè diciamolo, se impedisci a una povera ragazza già investita da un divorzio tra due genitori incapaci di dialogare di frequentare suo papà, non solo sei una povera meschina, ma sei soprattutto un’insicura. Una che crede così tanto all’amore del compagno che si sente minacciata pure dall’ombra dell’iphone con cui fa i selfie a quella faccia da megera incarognita che si ritrova. I suoi “Crepa” alla ragazza e “Sono la signora del mio palazzo” la raccontano meglio di qualsiasi altra cosa, ma è lui, Orazio-Senzapalle che vince tutto. Lui e il suo lapsus nel rispondere alla figlia in lacrime: “Certo che sei stata mia figlia. Cioè, che sei!”. E allora mi permetto di suggerire alla povera figlia di mettersi il cuore in pace, perchè lei sua figlia all’anagrafe lo sarà sempre,è suo padre che E’ STATO UN PADRE. Ora, poraccio, è solo un burattino manovrato da una Grimilde sicula, destinata a un’infelicità di ritorno di quelle che non perdonano.


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