Simona Ventura: «Sull’Isola sono dimagrita e guarita da una grave dipendenza»

simona-ventura-bikini-rosaIntervistata da Vanity Fair, Simona Ventura ha raccontato il suo rientro dall’Isola dei Famosi. Rivedendola oggi, gli amici stentano a riconoscerla: «Tutti mi dicono: sei dimagrita, sei figa. Come se la magrezza fosse sinonimo di bellezza. Comunque sì, peso quanto pesavo prima di avere i figli, e anche nel mio annus horribilis, il 2004. Ho patito una fame nera, una fame che non immaginavo si potesse sentire».

Ma Super Simo non è cambiata solo fisicamente . Sull’Isola si è depurata, guarendo da una vera e proprio dipendenza: «L’Isola mi ha aiutata anche in questo: mi sono resa conto della mia dipendenza da smartphone e social».

«All’inizio è stata durissima – racconta la conduttrice – Io e Marco Carta ci dicevamo: cazzo, ci vorrebbe il telefono. E fingevamo di averlo in mano e di scattare. Poi ho iniziato a pensare che, con quelle immagini e quei colori, dovevo fare come avevo sempre fatto fino a qualche anno fa: semplicemente imprimerle nella mente e ricordarle. E sono guarita. Da quando sono tornata non ho ancora guardato niente, non ho aperto nemmeno un social e ho deciso che toglierò Facebook e Twitter dal cellulare. Non solo: mi sono data e ho dato nuove regole in famiglia sull’uso del telefonino».quando guardavo un tramonto continuavo a pensare che fosse un peccato non poterlo fotografare e mettere su Instagram. isola-dei-famosi-simona-ventura-e-mara-venier_1200x628_

Regole che, stranamente, i suoi due figli adolescenti hanno preso piuttosto bene: «Sono contenti anche loro. Prima, quando passavamo il tempo insieme, io stavo sempre con il telefono in mano. C’ero ma non c’ero. Adesso lo spengo, lo lascio in un’altra stanza. Quando siamo a tavola nessuno porta il cellulare. Di notte i telefoni stanno spenti. Sono cresciuta con un solo telefono in casa, a cui mia madre aveva messo pure il lucchetto. Che peraltro io ero riuscita a scassinare con una forcina. Però era bello. Vogliamo convincerci che essere sempre connessi sia una necessità, ma non è vero. Molti miei amici hanno abbandonato gli smartphone per i vecchi telefoni che non fanno niente».

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