Pietro Maso da Costanzo: «L’anno scorso volevo uccidere anche le mie sorelle»

Nel 1991 Pietro Maso, intenzionato a prendersi la loro eredità, uccise i suoi genitori Antonio Maso e Rosa Tessari con l’aiuto di tre amici, a Montecchia di Crosara (Verona).

Dopo tre giorni Maso, allora poco più che vent’enne, confessò il duplice omicidio e fu condannato a 30 anni di carcere. Maso ha ottenuto uno sconto di 8 anni di pena, e oggi è fuori dal carcere in semilibertà.

Maurizio Costanzo lo ha fortemente voluto nel suo programma, L’Intervista, in cui Maso ha raccontato di essere cambiato, e di essersi pentito per ciò che accadde nel ‘91: «Questa è la mia rinascita. Penso che i miei genitori mi accompagneranno a essere veramente la persona di oggi».

Costanzo gli chiede cosa rispose quando la madre, notando un atteggiamento sospetto da parte del figlio poco prima dell’efferato gesto, gli chiese se le volesse ancora bene: «Risposi di sì… risposi di sì… però non era così – ammette Maso – Era un momento prima dell’episodio che mi segnò per tutta la vita, e io lì avevo alzato tutte le barriere per affrontare il momento. Mi ero staccato completamente dai miei genitori. Lei aveva percepito questo e mi chiese, appunto, questa frase che riascoltandola oggi mi fa male».

Pur essendo pentito per il gesto compiuto, Maso ammette di non aver mai pianto per i suoi genitori:«Ho un problema non riesco ad esternare la sofferenza che ho tramite le lacrime e sto molto male. Prego perché Dio mi consenta di piangere, non ci riesco. È successo durante la carcerazione una volta, ma non potevo fare vedere ai detenuti che piangevo altrimenti sarei rimasto schiacciato dagli altri».

Peccato che poco dopo, quando gli vengono mostrate le immagini dell’ex moglie Stefania («l’amore è un argomento che mi fa male»).

L’anno scorso Maso è stato indagato per tentata estorsione ai danni delle sorelle Nadia e Laura (alle quali è stata garantita la scorta). «Su di loro devo finire il lavoro di 25 anni fa…» ha detto Maso in una telefonata intercettata dalla polizia.

«Sì, ho pensato di ucciderle – ammette Maso davanti a Costanzo – Mi sono trovato in un momento a riprendere la vita quasi da come l’avevo lasciata. Ho vissuto uno sdoppiamento di personalità dovuto anche alla droga. Ero un’altra persona ma adesso non sono più in grado di uccidere. Sono in comunità, voglio una vita semplice e vera».

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