Katia Follesa racconta la sua malattia: “Ho rischiato di morire”

Katia Follesa in un’intervista al settimanale “Oggi” racconta la sua malattia, scoperta in seguito ad un malore in auto. Scopriamo insieme di che cosa parla. 

Katia Follesa, nata a Giussano il 12 gennaio 1976, è una comica, conduttrice televisiva, attrice e conduttrice radiofonica italiana. Inizia la sua carriera nel 2001 quando, insieme a Valeria Graci, forma il duo comico “Katia & Valeria”. Le due ragazze hanno un successo immediato tanto da approdare in diversi programmi televisivi, tra cui: “Colorado Cafè” e “Scherzi a parte”. Nel febbraio del 2012, però, il duo si scioglie. Katia, così, inizierà la carriera da “solista”. Partecipa come ospite fisso, infatti, al programma “Bring the noise”; conduce, al posto di Benedetta Parodi, “Bake off Italia Junior” ed, infine, nel settembre del 2018, diventa speaker di R101, dove conduce un programma insieme ad Alvin.

Katia Follesa racconta la sua malattia

Katia Follesa racconta la sua malattia

La comica Katia Follesa racconta al settimanale “Oggi” come ha scoperto di avere una malattia. Tutto è iniziato quando Katia ha avvertito un malore in auto. «A un certo punto, mi si era annebbiata la vista, ma soprattutto non sentivo più il cuore battere. Una sensazione tremenda: oddio, cosa mi sta succedendo? Mi sono spaventata, temevo di morire, per fortuna ho avuto la lucidità di accostare l’auto ed aspettare». Dopo lo spavento, i controlli e la diagnosi: «Ho scoperto di avere una patologia congenita, una cardiomiopatia ipertrofica. È un disturbo ereditario: ce l’aveva pure mio padre, che purtroppo era morto l’anno prima». Da allora convive con questa patologia che la costringe a regolari controlli ogni sei mesi, oltre all’assunzione quotidiana di farmaci.

Katia Follesa spiega l’importanza della prevenzione

Da quando Katia Follesa ha scoperto la sua malattia la sua vita è cambiata radicalmente. Oggi è testimonial della campagna di prevenzione della malattie cardiovascolari ‘Love the Beat’, promossa dalla San Donato Foundation. «La prevenzione è importantissima, mio padre forse avrebbe potuto salvarsi se avesse scoperto la malattia al momento giusto» – spiega Katia Follesa – «Oggi faccio esami di controllo ogni sei mesi, non posso fare sforzi né praticare sport a livello agonistico. Vado in palestra tutte le mattine, quando ci sono le signore anziane. Faccio un’oretta di cardio, ma senza forzare».

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