Epidemia di Epatite A in Italia: sintomi, contagio, prognosi e cure

È allarme virus Epatite A in Italia. Si tratta di una malattia infettiva che, nella maggior parte dei casi, non è pericolosa, ma causa diversi disturbi. Ultimamente, in Italia, i casi stanno aumentando in modo esponenziale e, a darne conferma è l’Istituto Superiore di Sanità che ha pubblicato i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Secondo questi dati possiamo parlare di epidemia.

Epidemia di Epatite A in Italia: i numeri del contagio

Lo studio ha visto come vi sia un aumento di casi di epatite A soprattutto tra uomini omosessuali: nell’ultimo anno sono stati segnalati 179 casi. In Europa i paesi coinvolti sono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Per quanto riguarda l’Italia sono stati notificati 583 nuovi casi, un numero cinque volte superiore rispetto all’anno precedente e, la regione più colpita, è il Lazio seguita da Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Puglia. Le persone a rischio sono maschi, di circa 34 anni e nel 61% dei casi di malati i pazienti si sono dichiarati omosessuali.

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Cos’è l’epatite A: contagio, sintomi e cure

L’epatite A è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce il fegato. Il contagio avviene per contatto diretto, consumo di cibo o bevande da soggetti contaminati. L’Epatite A è asintomatica nella maggior parte dei casi mentre i sintomi principali si manifestano dopo 15 o 45 anni dal contagio.

Sintomi Epatite A da tenere sotto controllo

Ecco cosa tenere sotto controllo:

  • stanchezza
  • perdita di appetito
  • nausea
  • vomito
  • febbre
  • dolori addominali
  • ittero (proprio perché colpisce il fegato)
  • prurito
  • urina scura
  • feci chiare

Cura e diagnosi dell’Epatite A

La guarigione è quasi sempre assicurata nel giro di 2 o 10 settimane con conseguente immunità permanente. Esistono però delle forme fulminanti in pazienti con oltre 50 anni di età, che possono anche essere mortali.  La diagnosi si effettua tenendo sotto controllo i sintomi o facendo le analisi del sangue. Generalmente non servono farmici, ma solo riposo, dieta sana e molti liquidi. Per la prevenzione esiste un vaccino efficace e tollerato.

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S.Marvaldi

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