Silvio Stella, morto di leucemia a 35 anni: ha ricevuto solo adesso l’accompagnamento.
La storia di Silvio, morto di leucemia, ha dato un dolore un po’ a tutti. Sì, perché la sua non è una storia come le altre. La sua è una storia che sprigiona anche un bel po’ di indignazione. Sì, perché Silvio è morto e non ha mai ricevuto il sostegno che gli spettava da parte dello Stato. La pensione d’accompagnamento, nonostante la domanda, non l’ha mai ricevuta. Anzi, a dire il vero, l’ha ricevuta, ma quando era ormai morto.
Non possiamo neanche immaginare il dolore della sorella Lucia che dice: “Da ragazzina ho sempre avuto piccoli problemi di salute, stupidaggini che mi hanno però avvicinata molto al mondo della disabilità, a medici ed ospedali. Mio fratello invece era quello bello e sano dei due… E invece…”
L’accompagnamento per Silvio arriva quando è già morto
La morte di un fratello dev’essere dolorosissima. Soprattutto se in giovane età. Non doveva andare così. Insomma, poteva andare diversamente. Poteva avere una vita felice e morire di vecchiaia. E invece no, il destino ha voluto diversamente. Silvio, come spiega sua sorella, aveva una “Leucemia Linfoblastica Acuta” di tipo “T” con una massa vicino al cuore di ben quindici centimetri. E’ stato ricoverato tantissimo tempo all’ematologia di Pescara. Ormai era conosciuto da tutti. Tutti gli volevano bene. Sua sorella lo ricorda così: “Buono come il pane, appena sfornato. Bello come il sole”.