Coronavirus: il 77% dei pazienti curati il farmaco anti-artrite Tocilizumab è migliorato

Sembra che nei 100 pazienti curati negli Spedali di Brescia con il farmaco Tocilizumab, il 77% di loro abbia dimostrato notevoli miglioramenti nella condizione respiratoria.

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Pixabay

Arrivano belle notizie dal mondo della ricerca per il Covid-19. L’Università di Brescia ha infatti iniziato a pubblicare i dati relativi ad uno studio sul farmaco antiartrite, il Tocilizumab che è stato utilizzato nella battaglia contro il Coronavirus. Quello che emerge fa ben sperare perché nel 77% dei pazienti che hanno ricevuto questa cura, le condizioni mediche sono nettamente migliorate. Questo fa capire quindi che la polmonite da Covid è una sindrome iperinfiammatoria. Lo studio chiaramente proseguirà e i risultati saranno pubblicati a luglio si crede nella rivista Autoimmunity Reviews e a riportare la notizia sono molte fonti autorevoli come Ansa, Huffington Post e Fanpage

Il gruppo COMETA e lo studio sul Tocilizumab

Lo studio che sta facendo parlare in queste ore, nasce da un gruppo di specialisti di Anestesia e Rianimazione, Reumatologia, Biochimica Clinica ,Malattie Infettive, Pediatria e Immunologia dell’Università degli Studi di Brescia. Sono stati chiamati gruppo COMETA (Laura Andreoli, Francesco Castelli, Marco Cattalini, Franco Franceschini, Emanuele Focà, Emirena Garrafa, Nicola Latronico, Simone Piva, Francesca Regola e Paola Toniati), un acronimo che porta subito alla mente qualcosa di potente, scintillante, ma allo stesso tempo anche passeggero. Come questo gruppo di lavoro, che si spera finisca in fretta la sua utilità perché questo significherebbe che il problema è risolto. In realtà COMETA è un acronimo di COVID-MEdiated hyper-inflammaTory stAte e sono loro ad essersi occupati di analizzare i risultati del Tocilizumab.

Su chi è stato utilizzato?

Questo farmaco antiartrite, normalmente utilizzato per trattare le malattie autoimmunitarie era stato somministrato agli Spedali Civili di Brescia a 100 pazienti che avevano sviluppato una polmonite grave che sembrava non rispondere a nessun altro trattamento. È il numero più alto di pazienti trattati con questo farmaco e il portavoce dello sudio, Nicola Latronico spiega che i pazienti sono stati analizzati per capire se il Tocilizumab potesse veramente produrre benefici clinici.

I risultati del farmaco Tocilizumab sui pazienti Covid-19 positivi

Dopo 24 ore, 72 ore e 10 giorni il miglioramento è stato notevole. I pazienti (che avevano tutti un grado di severità della malattia considerato 7) analizzati secondo la Brescia-Covid respiratorty severity scale, hanno dimostrato che su 100 pazienti trattati con Tocilizumab, 57 lo hanno ricevuto fuori dall’unità di terapia intensiva, mentre 43 erano nell’unità. Dei 57, 37 sono migliorati e sospeso la ventilazione non invasiva, 7 sono rimasti stabili e 13 sono peggiorati. Dei 43 pazienti che hanno ricevuto Tocilizumab in terapia intensiva, 32 sono migliorati, 1 è rimasto stabile e 10 sono deceduti. In dieci giorni, 77 hanno dimostrato dalla radiografia un miglioramento delle lesioni polmonari e 15 sono stati dimessi.

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Insomma, notizie che fanno ben sperare e che, incentivano chiaramente la ricerca a continuare su questa linea.

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