Coronavirus, in Lombardia partono i test sierologici sulla popolazione

Test sierologici in Lombardia: da oggi al via in alcune città e dal 29 in tutta l’area lombarda. Le parole dell’Assessore Gallera.

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Pixabay

La Lombardia sta iniziando a muover i primi passi verso una riapertura la più sicura possibile per i suoi cittadini. L’Assessore al Welfare Regionale Giulio Gallera, infatti, ha dichiarato che dal 29 aprile saranno attivi i test sierologici in 14 centri prelievi delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi e verranno estesi a tutta la Regione. Una notizia che fa stare molto più tranquilli i cittadini che così potranno iniziare a capire se hanno contratto magari il virus da asintomatici o con sintomi lievi.

Da dove partiranno i test sierologici?

L’assessore Gallera ha specificato che i centri prelievi saranno attivi da oggi, 23 aprile a Alzano, Nembro, Albino, Codogno e Lodi e da venerdì a Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari, Casalmaggiore, Soresina, Cremona e Crema e che dal 29 poi saranno “estesi” a tutta la regione. I test sierologici sono semplicemente dei prelievi del sangue venoso periferico che permettono di capire se la persona ha gli anticorpi e se questi sono neutralizzanti per il virus. Già, perché la presenza di anticorpi non implica automaticamente che si è sconfitto il Coronavirus. Magari sono presenti in concomitanza col Covid-19 e lo stanno combattendo anche se siamo asintomatici. “Utilizziamo il test che cerca ed individua gli anticorpi neutralizzanti quindi dà una serietà di referto attendibile” spiega Gallera che aggiunge “Vogliamo dare una risposta chiara a tutti coloro che hanno probabilmente fatto il Covid, ma non lo sanno con sicurezza perché non hanno potuto effettuare il tampone.

Chi verrà sottoposto ai test Covid-19?

La chiamata ai test viene coordinata dalle Agenzie per la tutela della Salute in collaborazione con le Asst di riferimento e verranno eseguiti essenzialmente prima a:

  • cittadini che si trovano in quarantena fiduciaria
  • soggetti sintomatici, ma con quadri simil influenzali che siano senza sintomi da almeno 14/21 giorni. Casi chiaramente segnalati dai medici di medicina generale alle Ats.

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  • i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle Ats a seguito dell’indagine epidemiologica, ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo che si trovano in quarantena fiduciaria.

 

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