Coronavirus, lo chef Carlo Cracco sulla Fase Due: “Plexiglass no, piuttosto chiudo”

Coronavirus, lo chef Carlo Cracco sulla Fase Due: “Plexiglass no, piuttosto chiudo”, le parole a ‘Un giorno da pecora’.

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Coronavirus, lo chef Carlo Cracco sulla Fase Due: “Plexiglass no, piuttosto chiudo”, il commento sulla ripartenza (Fonte Instagram)

Dal 4 maggio 2020, l’Italia entrerà ufficialmente nella Fase Due dell’emergenza Coronavirus. Una fase in cui, gradatamente, riapriranno le varie attività sul nostro territorio. Per parrucchieri, bar e ristoranti, però, bisognerà attendere giugno. Intervistato a Un giorno da pecora, lo chef Carlo Cracco ha commentato questa nuova fase che l’Italia si prepara ad affrontare, spiegando come procederà per la ripartenza nei suoi ristoranti

Coronavirus, lo chef Carlo Cracco sulla Fase Due: “La voglia di andare al ristorante non sarà tantissima”

Ospite a Un giorno da pecora, trasmissione di Radio Uno, lo chef Carlo Cracco ha parlato dell’ultimo Dpcm del governo e della fase Due che sta per iniziare. Lo chef ritiene che “qualcosa in più si poteva fare”, ma specifica che bisogna seguire le disposizioni e che i suoi ristoranti resteranno chiusi fino al 1 giugno e lavoreranno solo con la modalità delle consegne a domicilio. Sulla possibilità di applicare barriere in plexiglass per separare i vari posti a sedere, però, lo chef è stato molto chiaro: “Plexiglass no, piuttosto chiudo. Il problema principale non sono le distanze, ma quello di poter lavorare in sicurezza”. Lo chef aggiunge che il grande cambiamento che si vedrà nei suoi locali sarà la riduzione dei coperti: “Non vedo altre barriere che si possano frapporre tra cliente e personale. Già sarà una situazione strana, perché la voglia di andare al ristorante non sarà tantissima.” Cracco sottolinea come, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, molte persone potrebbero non avere la possibilità di andare al ristorante.

(Instagram)

Sul piatto che offrirebbe a tutti dopo la riapertura, lo chef non ha dubbi: “Bollicine per tutti, mangiare non ne abbiamo bisogno, abbiamo mangiato fin troppo”.

 

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