“Grande Fratello 11? Ha vinto per l’imprevedibilità”, parola di Aldo Grasso

GRANDE FRATELLO 11 – Dopo i ringraziamenti del presidente di Endemol Italia Paolo Bassotti ad Alessia Marcuzzi e Piersilvio Berlusconi, arrivano i commenti degli osservatori Tv.

Parliamo di Aldo Grasso, che ultimamente si è lanciato in una critica serrata alla coppia Belen-Facchinetti, presentatori incapaci di ‘Ciak si canta’.

Nel suo editoriale, Grasso analizza il successo del reality Mediaset con occhio indagatore e affatto ruffiano, cercando di identificare le ragioni che hanno decretato il trionfo di un format vecchio (si fa per dire) di ben 11 anni:

Dopo undici stagioni e un numero imprecisato di concorrenti, resta ancora qualcosa da dire sul Grande Fratello”.

E questo è già un bell’inizio. E resta ancora molto da dire soprattutto sul GF, perchè molto è cambiato rispetto alle prime edizioni. Cosa?

“Molto è cambiato, la principale trasformazione ha coinvolto i modi di innescare le interazioni tra i concorrenti. Si sa che il reality è una formidabile «macchina narrativa », che deve il suo successo principalmente alla riuscita del processo di selezione dei partecipanti: se il cast è azzeccato, è fatta, basta aspettare che le personalità emergano, che i caratteri si scontrino nello spazio auto-concluso della casa. Mai come in questa edizione, però, è stato il confronto con il mondo esterno a innervare il racconto del reality, a generare discorso e commento: dallo svelamento del tradimento subito da Andrea e Margherita, al passato difficile di Ferdinando”

In particolare, l’ultima edizione durata 6 mesi è stata una scelta azzeccata per due motivi:

1) il continuo ricambio di concorrenti, ninfa vitale e rigenerante per il gioco;

2) l’inevitabile emergere, sulla distanza, della vera personalità dei concorrenti, ghiotta opzione per autori, produzione e share.

La dilatazione dei tempi del programma, dovuta a ragioni aziendali, ha avuto in realtà anche un curioso effetto stilistico, oltre alla necessità di un continuo ricambio del cast: per chi è rimasto più a lungo sotto l’occhio delle telecamere, sono alla fine cadute tutte le maschere di prevedibilità dei comportamenti. Proprio in questo sottile margine di imprevedibilità sta forse il fascino del format, la sua ragione di vita catodica dopo più di un decennio“.

Infine, chicca a sorpresa la vittoria finale del gentil cavaliere tradito, una vittoria opposta e inversamente proporzionale rispetto alla cacciata dei bestemmiatori multipli di questo GF11:

Con una puntata interminabile e sfiancante, in un trionfo di rvm riepilogativi, parenti in lacrime, grida isteriche (soprattutto dell’ultima donna in gara, Margherita Zanatta) e confronti tra i protagonisti guidati dalla conduzione zuccherosa di Alessia Marcuzzi, si è chiusa l’edizione più lunga del reality, durata sei mesi, iniziata tra le polemiche sull’uso disinvolto della bestemmia da parte dei partecipanti e conclusasi con il trionfo di Andrea Cocco, l’italo giapponese dai modi educati.

Una trama avvincente, condita da diversi colpi di scena, dove il cattivo perde e il buono vince. Peccato, forse, solo per Ferdinando… colpevole, forse, di non aver stravolto tale trama con qualche inaspettata e rocambolesca imprevedibilità.

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