Alberto Stasi, richiesta ai compagni di cella: “Vi prego, non fatelo più!”

infophoto_2015-12-13_162441312_high_17122014_21232828-660x350«Quando mi hanno detto della condanna ero dall’avvocato – ha raccontato al Corriere Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio dell’ex fidanzatina Chiara Poggi – Non sono nemmeno passato da casa a prendere il necessario. Mi sono immaginato la ressa di giornalisti davanti al cancello, il muro di telecamere, il solito clamore. E allora ho preferito venire qui direttamente».

E con “qui” intende al Carcere di Bollate (MI). Il consigliere regionale che è andato a trovarlo ha raccontato al Corriere che appena arrivato nella cella che lo ospiterà per il resto della condanna, Stasi ha fatto una richiesta ai suoi compagni di cella, un italiano e due montenegrini: «Vorrei non guardare in televisione i programmi che parlano di me. Non voglio vederne nessuno. Si può?».

Alberto continua a ripetere di essere innocente, a chiunque incontri: «Ero convinto che sarebbe finita bene e non ho avuto il tempo di pensarci né di preparare niente, domani la mamma mi porterà un po’ di cose, magari vado in biblioteca a prendere un libro, vedrò come devo organizzarmi, cosa fare…».

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