Omicidio Rosboch, ULTIMA ORA: il disperato gesto di Gabriele Defilippi

173218265-05878ddc-b9bd-4af0-94ee-35496dad0774Lo studente 22enne Gabriele Defilippi continua a sostenere di non essere lui l’artefice dell’omicidio della prof Gloria Rosboch, scomparsa e uccisa lo scorso 13 gennaio. Il giovane ammette di aver aiutato il vero assassino, il compagno Roberto Obert, a liberarsi del cadavere gettandolo nel pozzo, ma al contrario di quanto sostenuto da Obert, nega da sempre di aver stretto quel cappio intorno al collo della donna che aveva circuito e derubato.

Rinchiuso nella cella della sezione Sestante, riservata ai detenuti in stato depressivo, ieri Gabriele ha tentato il suicidio, annodando la canottiera a un termosifone. «Voglio solo morire…» avrebbe detto il giovane al suo avvocato, che ha richiesto per il suo assistito la perizia psichiatrica per «fortissimi disturbi della personalità, già riscontrati nel periodo dell’adolescenza e mai curati».

Una lunga giornata, quella di ieri, durante la quale si sono anche svolti i funerali della Rosboch. Nel corso dell’omelia, il parroco di Castellamonte, don Angelo Bianchi, ha riservato parole molto dure nei confronti dell’assassino di Gloria: «Una vita non può essere stroncata perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Solo un criminale, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato, perché le sue mani omicide non possano distruggere altre vite».

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