Alberto Angela, svelato il mistero sulla sua famiglia. Dopo 20 anni rivelato questo segreto

L’ennesimo successo televisivo di Alberto Angela ha acceso nuovamente i riflettori sulla figura del conduttore e divulgatore scientifico. Nato a Parigi nel 1962, è figlio del mitico Piero Angela, grande e sapiente divulgatore scientifico autore della fortunatissima trasmissione Super Quark. Curioso e amante delle lingue (parla francese ed inglese), si è laureto con il massimo dei voti alla Sapienza di Roma per poi specializzarsi in antropologia e paleantropologia. Una carriera ricca di successi macchiata però da una bocciatura in quinta elementare, una notizia emersa solo pochi giorni e rivelata dal padre Piero. Durante il suo periodo universitario ha lavorato in numerose spedizioni internazionali alla ricerca dei resti fossili di antenati dell’uomo. Con il passare del tempo si è avvicinato sempre più alla televisione con trasmissioni di grande successo come Passaggio a Nord Ovest o Ulisse – il piacere della scoperta. Nominato sex symbol dal web, è amato per la capacità di raccontare in maniera chiara e pacata a tal punto da attirare le attenzioni anche di chi raramente si appassiona all’arte. Lontano dai riflettori del gossip, di Alberto Angela si conoscono però dei segreti davvero particolari. È sposato da 20 anni con Monica, ha tre figli maschi. Riccardo ed Edoardo sono nati nel 1998 e 1999 e sono attivissimi sui social network. Il terzo figlio si chiama Alessandro. Tra le passioni di Alberto c’è il nuoto come rivelato in un’intervista: “Vado in piscina tutte le mattine, prima di lavorare: faccio 60 vasche al giorno, a volte 10 in cinque minuti. Il nuoto è armonico, non rischio traumi muscolari e mi scarica i nervi. Quando esco dall’acqua mi sento molto bene”. Il nonno Carlo Angela ha avuto il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, ovvero il riconoscimento che viene attribuito ai non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. Piero Angela ricorda così il padre: “Mi fa molto piacere che venga ricordato, assieme ad altre figure, perché lui, che era un antifascista sino dalla prima ora, ha fatto sempre il suo dovere senza mai chiedere niente in cambio o dare risonanza alle sue azioni. Semplicemente ha voluto aiutare gli altri e l’ha fatto in silenzio, senza mettersi in evidenza”. È sempre il figlio a spiegare lo strategemma con cui Carlo Angela riuscì a salvare molti ebrei: “Era uno psichiatra e durante le persecuzioni razziali nascose nella clinica che dirigeva a San Maurizio Canavese ebrei, uomini e donne anche perseguitati, accogliendoli sotto falso nome. Li istruì su come fingersi falsi malati, facendoli passare per matti, e in questo modo li salvò”.

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