La commovente lettera di Franzo Grande Stevens per Marchionne: “Per me era come un figlio”

Sergio Marchionne, ormai ex ad di FCA, è su un letto d’ospedale in Svizzera. In coma irreversibile, le sue condizioni non lasciano sperare in nulla di buono. Purtroppo, in tanti si stanno già preparando a dirgli addio e da ogni parte del mondo arrivano messaggi rivolti a lui. Ad un grande manager, ma prima di tutto ad un amico sincero. Tra questi, alla enorme lista si aggiunge anche quello di Franzo Grande Stevens, legale di Gianni Agnelli e presidente onorario della Juventus.

Stevens racconta la sua amicizia con Marchionne in una commovente lettera

Le sue parole, colme d’emozione, sono state pubblicate in una lettera dal ‘Corriere della Sera’. “Il dolore per la sua malattia è indicibile. Quando dalla tv di Londra appresi il giovedì sera che egli era stato ricoverato a Zurigo, pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita. Perché conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette” spiega Grande Stevens. “Tuttavia, quando seppi che era soltanto un «intervento alla spalla», sperai. Invece, come temevo, da Zurigo ebbi la conferma che i suoi polmoni erano stati aggrediti e capii che era vicino alla fine”. 

“Fu Umberto Agnelli a volerlo in FIAT”

“La sua scelta di amministratore delegato della Fiat (oggi Fca) è dovuta a Umberto Agnelli”. Fu una raccomandazione, quella di Agnelli, a cui non si poteva dire di no. Già, perché come racconta Grande Stevens arrivò proprio mentre il presidente era in punto di morte. “Prima di morire raccomandò a Gabetti e a me di chiamarlo in azienda”.

“Umberto aveva valutato Marchionne dai risultati eccezionali che aveva raggiunto lavorando per la Sgs, Société Générale de Surveillance, società di assicurazioni ginevrina. Umberto ci disse che quest’uomo aveva avuto un’idea geniale: quella di incaricare un suo uomo in ogni scalo marittimo o aereo del mondo”.

 

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