Rocco Siffredi, il racconto choc: “La mia vita non è stata solo divertente”

Rocco Siffredi racconto
Rocco Siffredi e il racconto choc

Rocco Siffredi, il racconto choc: “La mia vita non è stata solo divertente”
Scopriamo un Rocco Siffredi inedito in occasione del suo spettacolo L’Ultimo Samurai. ‘Il Messaggero’ l’ha intervistato affinché spiegasse come stanno andando le prevendite, come se la cava ultimamente. Ebbene, come sempre, Rocco ha risposto a tutte le domande senza peli sulla lingua. Si è raccontato a 360 gradi, senza prediligere il lato vincente che ognuno prova a mostrare costantemente. Rocco Siffredi è un uomo che non ha solo vinto. Ha anche perso, come tutti. Proprio come tutti gli altri esseri umani: “Sì, è vero, ho fatto ses*** con circa seimila donne una vita come la mia non è stata solo divertente”. Ormai, il suo è un mondo cambiato troppo velocemente e radicalmente: “Io mi sento un pesce fuor d’acqua. E non per l’età. È un business senza più gioia, è diventato solo un fatto meccanico”.

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Il racconto di Rocco Siffredi sulla sua vita privata: “Non solo gioie”

Come tutti avranno potuto immaginare, i genitori di Rocco non sono stati così felici della sua scelta inizialmente. Poi, però, le cose sono andate meglio: “I miei genitori l’hanno presa male, poi hanno capito e mi hanno sempre sostenuto”. Rocco, poi, passa a parlare della sua nuova famiglia: “Anche se i miei figli sono cresciuti in Ungheria, e non in Italia, dove sarebbe stato peggio, per loro non è stato facile, anche se non me l’hanno mai fatto pesare. Personalmente avrei dovuto sentirmi meno in colpa, fregarmene del giudizio degli altri, e fare il genitore con più sicurezza. L’ho capito solo con il tempo”.

Il prezzo per il successo non è mai basso. Insomma, certe cose, le persone non riescono a perdonartele: “La solitudine. Quelli come me sono ghettizzati. Ovunque la società, in Ungheria come in Scandinavia o in Italia, ti considera sempre e comunque male”. Lo spettacolo teatrale non sta andando molto bene: “Sono uno da vedere a casa. Gli italiani non ci mettono la faccia. E poi alcuni gestori dei teatri hanno paura: ma Rocco che fa? Non è che se lo tira fuori?”. Risposta secca: “No, sarò in smoking”.

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