Il durissimo sfogo di Niccolò Bettarini dopo la scarcerazione del suo aggressore

Niccolò Bettarini, il durissimo sfogo dopo la scarcerazione del suo aggressore
Niccolò Bettarini, il durissimo sfogo dopo la scarcerazione del suo aggressore

Niccolò Bettarini ha fatto un durissimo sfogo sui social dopo aver appreso che il suo aggressore, Davide Caddeo, è stato scarcerato.
Dal carcere ai domiciliari, Davide Caddeo era stato condannato a 9 anni per aver aggredito e accoltellato il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, Niccolò. Il giovane condannato è passato ai domiciliari con l’obbligo di frequentare un centro di cura per tossicodipendenti e di lavorare in una comunità. Niccolò fu ferito con calci, pugni e 9 colpi di coltello a Milano, fuori una discoteca. Una notte di terrore per il figlio dei due VIP che ora si ritrova a leggere sulla liberazione dell’ex detenuto. Appena venuto a conoscenza della notizia, non ci ha visto più e si è sfogato sul suo profilo Instagram.

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Niccolò Bettarini, lo sfogo dopo la scarcerazione del suo aggressore

Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, si è sfogato sul suo profilo Instagram tramite le stories dopo aver letto la notizia della scarcerazione del suo aggressore.

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Lo sfogo tramite le sue Instagram storie comprende un testo scritto e poi un video in cui dice ciò che pensa. Nello scatto c’è scritto: “Questo paese di merda, la giustizia non c’è per nessuno. Mi sono rotto il c*** di stare zitto!”. 

Subito dopo parte il video in cui dice:

“Complimenti, bravi. Spero siate contenti. Mi ero ripromesso di non parlare di questa cosa, perchè non mi fa piacere. Non mi interessa apparire, parlo perchè sono arrabbiato. Al di là del fatto che si commenta da solo ciò che è successo, son stato zitto questi mesi. Sono state dette tante cose, però a me non importa. Io dico ciò che penso. Penso che la giustizia italiana non esiste, è uno schifo, per tutti. Faccio i complimenti al mio avvocato, non ho saputo niente per mesi. Ho dovuto sapere tutto attraverso notizie e amici miei. Ci ha abbandonato dopo l’ultima sentenza. La signora Alessandra Calabrò voleva che a gennaio io andassi a parlare in un programma chiamato Porta a Porta per elogiarla del lavoro che ha fatto: bel lavoro ha fatto comunque, sì, sì. Io ho rifiutato perché mi ero promesso, dopo l’ultima sentenza, di non riparlare più di questa cosa. E lei ha avuto la bella idea di mollarci e chiederci 160 mila euro di parcella. Sì, sì, 160 mila euro di calci. Complimenti al giudice Salvini. Io non studio giurisprudenza e mai la studierò, probabilmente rimarrò ignorante a vita. Però a casa mia se io do una sentenza di nove, sei, cinque anni per tentato omicidio, tentato omicidio eh, dopo un mese dalla sentenza li scarcero tutti con permesso di lavoro ai domiciliari? Qualcosa non quadra. Ma questa è l’Italia, questa è la giustizia italiana. E’ uno schifo. Per nessuno c’è giustizia, manca proprio il senso di giustizia. E potete tutti andare a fare in c*** voi e chi è sopra di voi”.

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