Cellulari in tilt in 1200 comuni italiani: perché non funzionano, cosa sta succedendo

In più di 1200 comuni italiani, i cellulari sono praticamente in tilt: ecco cosa sta accadendo e, soprattutto, perché non funzionano. 

Cellulari in tilt
In più di 1200 comuni italiani i cellulari sono in tilt: cosa sta accadendo. Fonte Foto: Getty Images

I cellulari sono completamente in tilt: è questo l’allarme scattato in più di 1200 comuni italiani. Ammettiamolo: nella nostra epoca, lo smartphone è diventato parte integrante della nostra giornate e, soprattutto, della nostra vita. È proprio per questo motivo che quando ci sono dei problemi di ricezione, un po’ tutti noi andiamo ‘in panico’. Tuttavia, è proprio questa la situazione che, in diverse zone della nostra penisola, sta accadendo. In diverse province italiane, infatti, si stanno verificando dei grossi problemi sulla linea telefonica dei cellulari. E ciò, ovviamente, comporta delle grosse conseguenze soprattutto dal punto di vista commerciale. Ecco ulteriori dettagli.

Cellulari in tilt in oltre 1200 comuni: cosa sta accadendo

L’iniziativa di rintracciare quelle zone italiane dove la ricezione della linea telefonica non è ottimale è partita qualche mese fa. Quando, nel mese di luglio scorso, l’UNCEM (Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani) ha raccolto alcune firme di tutte quelle zone che hanno un segnale telefonica davvero molto basso a causa della mancanza di ripetitori. A distanza di mesi, finalmente, si è riusciti a capire dove ci sono realmente queste problematiche. In particolare, sono le zone montuose e alcune zone della Sardegna che sono praticamente ‘tormentate’ da queste problematiche. Ovviamente, avere i cellulari in tilt non è cosa da poco. Soprattutto in un’epoca in cui, come dicevamo precedentemente, con gli smartphone si fa completamente di tutto. Si rischia, proprio per queste zone maggiormente interessate, una spopolamento ed, ovviamente, grosse conseguenze economiche. È proprio per questo motivo che l’UNCEM ha chiesto l’intervento immediato dello Stato. Affinché i maggiori operatori telefonica possano installare in queste zone ‘dimenticate’ dei ripetitori. Come andrà a finire? Lo scopriremo tra 6 mesi. È stabilita proprio per questa data una nuova rivelazione.

 

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