Che tempo che fa: chi è Liliana Segre, che lavoro ha fatto e quanti anni ha

Chi è Liliana Segre, ospite a Che Tempo Che Fa: la sua vita passata, l’Olocausto e la memoria degli orrori.

Liliana Segre sarà ospite da Fabio Fazio nel suo programma Che tempo che fa questa sera 26 gennaio 2020. Non tutti però conoscono questa donna e, supponiamo, che alcuni di voi si stiano chiedendo chi sia Liliana Segre, che lavoro ha fatto in precedenza e perché è stata chiamata proprio ospite del programma di Fazio.

Chi è Liliana Segre

Classe 1930 la Segre è una superstite dell’olocausto nonché testimone in prima persona della Shoah italiana. In occasione proprio del giorno della memoria fabio Fazio ha deciso di invitarla in studio per dare una sua testimonianza. Liliana Segre è un attivista ed è stata insignita anche della carica di senatore a vita per aver “illustrato la patria con altissimi meriti nel campo sociale”. È la quarta donna italiana ottenere questo incarico e come primo passo diciamo la senatrice, tra le altre cose aveva chiesto di non cancellare assolutamente il tema storico all’esame di maturità. Inoltre aveva proposto la nascita di una commissione parlamentare per controllare i fenomeni di intolleranza antisemitismo e istigazione all’odio. Viene così ufficializzata quella realtà che invece stava operando già dal 1975 ossia l’Osservatorio antisemitismo di Milano.

La memoria del campo di concentramento di Auscwitz

Per quanto riguarda la vita privata di Liliana Segre sappiamo che venne espulsa dalla scuola che stava frequentando proprio per il la messa in pratica delle leggi razziali che con il ventennio fascista erano diventate all’ordine del giorno. Quando le leggi diventarono sempre più forti e violente nel 1943 cercò  insieme al papà e due cuginetti di scappare in Svizzera. La fuga purtroppo non andò per il meglio e viene arrestata in provincia di Varese quando aveva solo 13 anni. Dopo 6 giorni di carcere viene trasferita dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz. Dopo 7 giorni di viaggio viene separata dal padre che morì purtroppo il 27 aprile. I suoi nonni furono catturati e deportati anche loro ad Auschwitz e uccisi subito. Liliana invece sopravvisse. Le venne dato il numero di matricola 75190 e lavorò presso la fabbrica di munizioni. Viene poi liberata il primo maggio del 1945 dal campo di Malchow. E degli oltre 700 bambini italiani più giovani di 14 anni che furono deportati ad Auschwitz lei fu una dei 25 sopravvissuti.

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Per tanto tempo Liliana Segre non vuole parlare di questa sua esperienza e cercò di vivere una vita più normale possibile . Alla fine però capì che proprio la parola poteva essere il giusto modo per superare questo orrore e non farlo dimenticare mai.

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