Coronavirus, la profezia di Bill Gates: “La prossima guerra non sarà fatta di armi, ma di batteri”

Coronavirus, la profezia di Bill Gates nel 2015: “La prossima guerra non sarà fatta di armi, ma di batteri”. Le parole pronunciate in un Ted Talk

Bill Gates coronavirus
Bill Gates Coronavirus: la profezia del 2015

Coronavirus, ciò che sta accadendo negli ultimi giorni è davvero surreale. Il presidente Conte ha chiesto dei sacrifici alla popolazione italiana per poter tornare più forti tra qualche tempo. Diverse restrizioni e l’indicazione che vuole tutti a casa propria. Si può scendere solo per fare la spesa o per comprare beni di prima necessità come i farmaci. Altri negozi tutti chiusi. Quello che sta mettendo in ginocchio il mondo intero – ultimamente si è parlato di una seria pandemia – è un virus. Un virus che contagia migliaia e migliaia di persone ed ha già provocato diversi decessi. E’ una situazione abbastanza drammatica anche se si pensa che i medici al lavoro in questi giorni sono stremati e molti di loro finiscono per contagiarsi. Dei veri e propri eroi. Ma c’è chi aveva ‘ipotizzato’, o forse dovremmo usare il termine ‘previsto’, tutto questo già qualche anno fa. Si tratta di Bill Gates.

Bill Gates, la profezia nel 2015: “La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri”

Era marzo 2015 quando Bill Gates, fondatore di Microsoft, pronunciò le seguenti parole in un Ted Talk: “La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo”. Un intervento di appena otto minuti in cui prevede una catastrofe mondiale che poi, a quanto pare, si sta verificando. Bill Gates è l’uomo più ricco del mondo. E non sarà sicuramente un caso. Ha una indole filantropica che l’ha portato ad annunciare proprio negli ultimi l’uscita dal consiglio di amministrazione di Microsoft per dedicare più tempo alle ‘materie’ che preferisce: la sanità, il cambiamento climatico, l’istruzione e lo sviluppo.

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