Coronavirus, cambiano le spiagge: ombrelloni a tre metri e pareti in plexiglass

Spiagge stravolte per via del Coronavirus: gli ombrelloni potrebbero essere a tre metri di distanza e con le pareti in plexiglass

Il temibile virus proveniente dalla Cina ha letteralmente stravolto la nostra vita. Il morbo si è infiltrato nella vita di ogni persona, cambiandone le abitudini e i modi di fare. Il virus sembra ormai aver raggiunto il picco di contagiati anche a livello mondiale: la nazione più colpita resta l’Italia, seguita a ruota dalla Spagna, dagli Usa e dalle altre nazioni fortemente colpite dal morbo sia per numero di contagiati sia soprattutto per numero di morti. Il mondo nel frattempo si prepara alla fase 2, ovvero quella di convivenza con il virus. E se l’autunno è ormai alle spalle e la primavera è entrata nel vivo, l’estate è fortemente in dubbio. Andremo al mare? E se sì, come ci andremo?

Coronavirus, spiagge stravolte: tutti i cambiamenti

È difficile fare previsioni: il virus cinese ha dimostrato in questi mesi di essere imprevedibile e di saper stravolgere ogni piano. In vista dell’estate, però, potrebbero esserci forti cambiamenti agli stabilimenti balneari. Le spiagge potrebbero essere letteralmente stravolte con gli ombrelloni posti a tre metri di distanza e con le pareti in plexiglass. I primi progetti, ai quali stanno lavorando le associazioni dei balneari, sono stati resi noti nelle ultime ore. Gli accessi agli stabilimenti balneari, inoltre, potrebbero essere scaglionati e l’igienizzazione tecnologica dei locali comuni potrebbe diventare obbligatoria. Le barriere in plexiglass sono state già progettate da alcune aziende, che si sono messe a disposizione proponendo le stesse protezioni installate nei supermercati.

L’idea, partorita da un’azienda modenese, è stata subito bocciata dal presidente della cooperativa bagnini di Rimini, Mauro Vanni, il quale ha dichiarato: “Credo sia un’idea balzana dai costi improponibili. Voglio vedere chi si chiuderebbe in un recinto come questo, tra quattro pareti di plexiglas, sotto il sole cocente. Faremmo morire i nostri clienti di disidratazione. Chi viene al mare vuole stare all’aria aperta e non in quello che assomiglia a un recinto per polli”

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