Coronavirus, Ascani sul ritorno a scuola: “Tre differenti scenari a seconda dell’andamento dell’epidemia”

Coronavirus, Ascani sul ritorno a scuola: “Tre differenti scenari a seconda dell’andamento dell’epidemia”, le parole della viceministra dell’Istruzione.

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Coronavirus, Ascani sul ritorno a scuola: “Tre differenti scenari a seconda dell’andamento dell’epidemia” (Google )

Lunedì 4 maggio 2020 l’Italia è entrata ufficialmente nella Fase Due dell’Emergenza Coronavirus. Con le dovute precauzione, il Paese sta provando a ripartire. Sono ancora tanti però i punti interrogativi sul nostro futuro e, uno dei più grandi, riguarda la scuola. In tanti si chiedono quando sarà possibile ritornare tra i banchi di scuola? Ebbene, a questo proposito si è espressa la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani, a Sky Tg 24. Dalle sue parole è emerso che si sta lavorando per tre scenari differenti, a seconda dell’andamento dell’epidemia. In seguito, le parole della viceministra nel dettaglio.

Coronavirus, Ascani sul ritorno a scuola: “Tre differenti scenari”, le parole della viceministra dell’Istruzione

“Insieme al comitato stiamo immaginando tre differenti scenari, che tengono conto che gli ordini di scuola non sono tutti uguali”. Queste la parole di Anna Ascani a Sky Tg 24. La viceministra dell’Istruzione sottolinea come i bambini più piccoli abbiano più bisogno, rispetto agli altri, di recuperare una relazione in presenza: “Quindi nella scuola primaria e secondaria di primo grado, tradotto elementari e medie, noi immaginiamo di poter avere la scuola in presenza”. Ascani specifica che questo sarà possibile solo riducendo il numero degli alunni in classe, ovvero dividendoli in vari gruppi. Diversa la questione per gli alunni un po’ più grandi: “Per loro, che si gestiscono meglio da soli, prevediamo che una parte delle attività sia fatta in presenza, perché anche loro hanno bisogno di rientrare a scuola, però probabilmente in questo caso la didattica a distanza continuerà ad essere una parte del loro curriculum”.

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Uno scenario differente, quindi, a seconda delle fasce d’età. La didattica a distanza, infatti, ha funzionato soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado.

 

 

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